La "Trinità" Bibblica



L'origine:

La Trinità è il mistero più unico, determinante, incomprensibile e straordinario del cristianesimo. Ci rivela Chi è effettivamente il nostro Creatore Onnipotente: non è solo un dio, ma un Essere infinito, esistente da sempre e per sempre in tre Persone co-uguali, infinite, consustanziali (NdT. aventi la stessa sostanza), eppure distinte. L’origine della dottrina della Trinità è nella Bibbia, sebbene la parola “Trinità” non sia usata.

Tutti i fedeli che accettano integralmente il cristianesimo concordano sul fatto che la dottrina della Trinità sostenga che Dio è una sola Essenza ma in tre Persone; Dio ha una natura unica, ma tre sedi di coscienza; Dio è una Cosa sola, formata da tre Persone. Alcuni miscredenti pensano erroneamente che questa sia una contraddizione. Al contrario, la dottrina della Trinità è un mistero rivelato da Dio nella Sua Parola. Sarebbe una contraddizione se affermassimo che Dio ha una sola natura ma anche tre nature, o che sia una Persona sola ma anche tre Persone.

Fin dall’inizio della Chiesa, i cristiani hanno compreso il mistero della Trinità, ancor prima di iniziare a usare il termine Trinità.

Per esempio, i primi cristiani sapevano che il Figlio è il Creatore (Giovanni 1:1-2), l’“Io Sono” dell’Antico Testamento (Esodo 3:14; Giovanni 8:58), che è uguale al Padre (Giovanni 14: 9), e il Giudice di tutta la terra (Genesi 18:25; Giovanni 5:22), che deve essere adorato nel modo in cui solo Dio può essere adorato (Deuteronomio 6:13; Luca 4:8; Matteo 14:33).

I primi cristiani sapevano che lo Spirito Santo è una Persona distinta, con i Suoi pensieri e la Sua volontà (Giovanni 16:13), che intercede per noi presso Dio (Romani 8:27), dimostrando così che è una Persona diversa da Dio Padre, poiché per intercedere ci vogliono almeno due parti (una che intercede e una che riceve l’intercessione: nessuno intercede presso se stesso). Inoltre è chiaro che sono due Persone distinte perché un essere umano può essere perdonato per aver bestemmiato Dio Figlio, ma non per aver bestemmiato Dio Spirito Santo (Matteo 12:32).

Gli scrittori del Nuovo Testamento parlano di tutte e tre le Persone della Trinità contemporaneamente numerose volte (ad esempio in Romani 1:4; 15:30; 2Corinzi 13:14; Efesini 1:13-14; 1Tessalonicesi 1:3-6). I primi credenti sapevano che il Padre e il Figlio mandarono la terza Persona della Trinità, lo Spirito Santo – “un altro Consolatore” – a vivere nei nostri cuori (Giovanni 14:16-17, 26; 16:7). La chiesa primitiva aveva accettato pienamente questi misteri come verità rivelata, anche se non gli aveva dato il nome di “Santissima Trinità”.

L’Antico Testamento ci ha fatto intravedere la Trinità e nessun passaggio della Scrittura contraddice questa dottrina. Ad esempio, in Genesi 1:26 Dio dice al plurale: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”. Dio dichiara di essere stato completamente solo quando “da solo” ha “fatto tutte le cose”, quando ha “spiegato i cieli e allargata la terra” (Isaia 44:24). Eppure Gesù fu lo strumento della creazione di Dio (Giovanni 1,1-3; Colossesi 1,16), in compagnia dello Spirito Santo che “aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi 1,2). Solo la dottrina della Trinità può spiegare tutto.

La Torah faceva allusione al concetto di Dio in più Persone e prediceva la Sua venuta nella carne. L’Antico Testamento fa diversi riferimenti a un futuro sovrano universale (Genesi 49:10) che sarebbe nato a Betlemme (Michea 5:2), che non era solo il Figlio di Dio (Isaia 9:5) ma un Messia, Dio fatto carne (Isaia 7:14; Zaccaria 2:8-11). Ma sotto l’occupazione romana gli ebrei cercavano e speravano disperatamente che arrivasse un Messia trionfante e conquistatore, non un servo umile e sofferente (Isaia 53). Israele non riuscì a riconoscere il Figlio di Dio per via della sua ordinarietà (Isaia 53:2; Matteo 13:54-58; Giovanni 10:33), e Lo uccise (Zaccaria 12:10; Atti 2:36).

Negli anni successivi alla morte dell’ultimo apostolo, Giovanni, i teologi cristiani fecero molti tentativi per definire e spiegare Dio alla chiesa. Le spiegazioni di realtà spirituali da parte di esseri terreni saranno sempre insufficienti; alcune spiegazioni degli insegnanti erano un po’ distorte, mentre altre erano addirittura eretiche. Troviamo diversi errori in epoca post-apostolica: dal dire che Gesù è tutto Dio e ha solamente l’aspetto di un essere umano (docetismo), al dire che è stato creato piuttosto che essere eterno (adozionismo, arianesimo e altri), al dire che le Persone della Trinità sono tre dèi separati nella stessa famiglia (triteismo), al dire che si tratta di un unico Dio che svolge tre ruoli diversi in tempi diversi (modalismo, monarchismo).

Dal momento che nessuna religione può esistere senza sapere chi o che cosa adorino i suoi fedeli, era necessario e importante definire Dio in modo che tutti i seguaci del cristianesimo potessero accettarla come dottrina “ufficiale” o ortodossa. E, se Gesù non fosse stato Dio, tutti i cristiani sarebbero stati degli eretici per aver adorato un essere creato.

Sembra che Tertulliano (160-225 d.C.), uno dei padre della chiesa, sia stato il primo ad applicare il termine Trinità a Dio. Tertulliano usa il termine nel trattato Contro Prasseo, scritto nel 213 per spiegare e difendere la Trinità contro l’insegnamento del suo contemporaneo Prasseo, che invece sposò l’eresia monarchica. Da allora passò oltre un secolo di discussioni ecclesiastiche, scismi e dibattiti fino ad arrivare al Concilio di Nicea nel 325, quando la Trinità fu finalmente confermata come dottrina ufficiale della chiesa.

Un’ultima osservazione. La teologia è il tentativo di esseri umani (che per natura sono imperfetti) di comprendere le parole della Bibbia, proprio come la scienza è il tentativo di esseri umani imperfetti di comprendere i fatti della natura. Tutti i fatti della natura sono veri, proprio come sono vere tutte le parole originali della Bibbia. Ma gli esseri umani sono limitati e commettono molti errori, come mostra continuamente la storia. Quindi, laddove c’è errore o disaccordo nella scienza o nella teologia, si possono trovare metodi di correzione. La storia della chiesa primitiva rivela che molti credenti cristiani “hanno sbagliato” quando cercavano di definire la natura di Dio, anche se avevano buone intenzioni: questa è tra l’altro una grande lezione sulla necessità di essere umili. Ma, tramite un attento studio della Parola di Dio, la chiesa è stata finalmente in grado di articolare ciò che la Bibbia insegna chiaramente e ciò che si sapeva essere vero: Dio esiste sotto forma di un’eterna Trinità.

Cos'è la Trinità?

La Trinità è l’insegnamento che Dio è trino, che egli ha rivelato Se stesso in tre persone co-eguali e co-eterne. Per una presentazione dettagliata della Trinità, si prega di vedere il nostro articolo su ciò che la Bibbia insegna sulla Trinità. Lo scopo di questo articolo è di discutere l’importanza della Trinità riguardo la salvezza e la vita Cristiana.

Spesso ci viene posta la domanda: “Dobbiamo credere nella Trinità per essere salvati?” La risposta è sì e no. Per essere salvata una persona ha bisogno di comprendere e di essere d’accordo con ogni aspetto della Trinità? No. Ci sono alcuni aspetti della Trinità che giocano ruoli chiave nella salvezza? Sì. Per esempio la divinità di Cristo è di importanza cruciale nella dottrina della salvezza. Se Gesù non fosse Dio, la Sua morte non avrebbe potuto pagare l’infinita punizione del peccato. Solo Dio è infinito, Egli non ha inizio e né fine. Tutte le altre creature, inclusi gli angeli, sono finite, esse furono create in un preciso momento. Solo la morte di un Essere infinito avrebbe potuto compiere l’espiazione per il peccato dell’umanità, per tutta l’eternità. Se Gesù non fosse Dio non avrebbe potuto essere il Salvatore, il Messia e l’Agnello di Dio che tolse il peccato del mondo (Giovanni 1:29). Una visione non biblica della natura divina di Gesù avrebbe, come conseguenza, una visione errata della salvezza. Ogni culto “Cristiano” che rinnega la vera divinità di Cristo, insegna, anche, che noi dobbiamo aggiungere le nostre proprie opere alla morte di Cristo, per essere salvati. La divinità piena e vera di Cristo, un aspetto della Trinità, rifiuta questo concetto.

Allo stesso tempo, riconosciamo che ci sono alcuni credenti genuini, in Cristo, che non si attengono alla piena Trinità. Se da un lato rifiutiamo il Modalismo, non precludiamo che una persona possa essere salvata anche se non crede che Dio sia tre persone, ma si è rivelato in tre “modalità” diverse. La Trinità è un mistero, che nessun essere umano, finito, può pienamente, o perfettamente, capire. Per ricevere la salvezza Dio ci richiede di confidare in Gesù Cristo, Dio incarnato, come Salvatore. Oltre a questo, sempre per ricevere la salvezza, Dio non ci richiede una completa adesione ad ogni precetto della sana teologia biblica. Nemmeno la piena comprensione ed accordo con tutti gli aspetti della Trinità, sono richiesti per ottenere la salvezza.

Noi riteniamo che la Trinità sia una dottrina biblica basilare. Noi crediamo, dogmaticamente, che credere e comprendere la Trinità biblica sia di cruciale importanza sia per comprendere Dio e la salvezza e sia per vedere l’opera di Dio nelle vite dei credenti. Allo stesso tempo ci sono stati uomini di Dio, seguaci genuini di Cristo, che sono stati in disaccordo con certi aspetti della Trinità. E’ importante ricordare che non siamo salvati perché abbiamo la dottrina perfetta. Ma siamo salvati perché confidiamo nel nostro perfetto Salvatore (Giovanni 3.16). Dobbiamo credere in alcuni aspetti della Trinità per essere salvati? Sì. Dobbiamo essere pienamente d’accordo con tutte le aree della Trinità per essere salvati? No.

Cosa ci insegna la Bibbia?

La cosa più difficile riguardo al concetto cristiano di Trinità è che non esiste alcun modo di spiegarlo adeguatamente. La Trinità è un concetto che è impossibile da comprendere appieno per qualunque essere umano, per non parlare di spiegarlo. Dio è infinitamente maggiore di noi, perciò non dovremmo aspettarci di riuscire a comprenderLo appieno. La Bibbia insegna che il Padre è Dio, che Gesù è Dio e che lo Spirito Santo è Dio. La Bibbia insegna anche che esiste soltanto un Dio. Anche se possiamo comprendere alcuni fatti riguardo al rapporto tra le diverse persone della Trinità fra loro, in definitiva la Trinità resta incomprensibile per la mente umana. Tuttavia, questo non significa che essa non sia vera o che non sia basata sugli insegnamenti della Bibbia.

Studiando quest’argomento, tieni a mente che il termine "Trinità" non viene impiegato nella Scrittura. Si tratta di un termine utilizzato per cercare di descrivere l’Iddio trino, il fatto che vi siano 3 persone coesistenti e coeterne a costituire Dio. Devi capire che questo NON suggerisce in alcun modo che vi siano tre dèi. La Trinità è un solo Dio costituito da tre persone. Non c’è nulla di sbagliato nell’impiegare il termine "Trinità", sebbene questa parola non compaia nella Bibbia. È più breve dire la parola "Trinità" anziché "tre persone coesistenti e coeterne che costituiscono un solo Dio". Se questo per te rappresenta un problema, considera quanto segue: nemmeno la parola nonno viene usata nella Bibbia. Eppure, sappiamo che nella Bibbia c’erano dei nonni. Abraamo era il nonno di Giacobbe. Perciò, non attaccarti semplicemente al termine "Trinità". La cosa che dovrebbe essere davvero importante è che il concetto RAPPRESENTATO dalla parola "Trinità" esiste eccome nella Scrittura. Dopo questa insolita introduzione, ecco dei versetti biblici per la discussione sulla Trinità.

1) Esiste un solo Dio: Deuteronomio 6:4; 1 Corinzi 8:4; Galati 3:20; 1 Timoteo 2:5.

2) La Trinità consta di tre Persone: Genesi 1:1; 1:26; 3:22; 11:7; Isaia 6:8; 48:16; 61:1; Matteo 3:16-17; Matteo 28:19; 2 Corinzi 13:14. Rispetto ai passi dell’Antico Testamento, è utile conoscere l’ebraico. In Genesi 1:1 è impiegato il nome plurale "Elohim". In Genesi 1:26; 3:22; 11:7 e Isaia 6:8 è impiegato il pronome plurale per "noi". Che "Elohim" e "noi" si riferiscano a più di due è FUORI questione. In italiano abbiamo soltanto due forme: singolare e plurale. In ebraico ci sono tre forme: singolare, duale e plurale. Il duale è SOLO per due. In ebraico, la forma duale è utilizzata per le cose che vengono in coppia come gli occhi, le orecchie e le mani. Il termine "Elohim" e il pronome "noi" sono alla forma plurale — sicuramente più di due — e devono far riferimento a tre o a più (Padre, Figlio e Spirito Santo).

In Isaia 48:16 e 61:1 si sta parlando il Figlio facendo riferimento al Padre e allo Spirito Santo. Confronta Isaia 61:1 con Luca 4:14-19 per vedere che si sta parlando il Figlio. Matteo 3:16-17 descrive l’avvenimento del battesimo di Gesù. Nota che qui è Dio Spirito Santo a scendere su Dio Figlio mentre Dio Padre proclama il Suo compiacimento nel Figlio. Matteo 28:19 e 2 Corinzi 13:14 sono alcuni esempi delle tre persone distinte nella Trinità.

3) I membri della Trinità vengono distinti fra loro in vari passi: nell’Antico Testamento, "SIGNORE" viene distinto da "Signore" (Genesi 19:24; Osea 4:1). Il "SIGNORE" ha un "Figlio" (Salmi 2:7, 12; Proverbi 30:2-4). Lo Spirito viene distinto dal "SIGNORE" (Numeri 27:18) e da "DIO" (Salmi 51:10-12). Dio Figlio viene distinto da Dio Padre (Salmi 45:6-7; Ebrei 1:8-9). Nel Nuovo Testamento, è in Giovanni 14:16-17 che Gesù parla al Padre riguardo all’invio di un Consolatore, lo Spirito Santo. Questo mostra che Gesù non considerava di essere il Padre o lo Spirito Santo. Considera anche tutte le altre volte in cui Gesù parla al Padre nei Vangeli. Stava parlando a se stesso? No. Parlava a un’altra persona della Trinità: il Padre.

4) Ogni membro della Trinità è Dio: il Padre è Dio: Giovanni 6:27; Romani 1:7; 1 Pietro 1:2. Il Figlio è Dio: Giovanni 1:1, 14; Romani 9:5; Colossesi 2:9; Ebrei 1:8; 1 Giovanni 5:20. Lo Spirito Santo è Dio: Atti 5:3-4; 1 Corinzi 3:16. (Colui che viene a dimorare è lo Spirito Santo: Romani 8:9; Giovanni 14:16-17; Atti 2:1-4).

5) La subordinazione all’interno della Trinità: la Scrittura mostra che lo Spirito Santo è subordinato al Padre e al Figlio e che il Figlio è subordinato al Padre. Questa è una relazione interna e non nega la divinità di una qualunque delle persone della Trinità. Questa è semplicemente un’area che le nostre menti finite non possono comprendere riguardo al Dio infinito. Riguardo al Figlio, cfr. Luca 22:42; Giovanni 5:36; Giovanni 20:21; 1 Giovanni 4:14. Riguardo allo Spirito Santo, cfr. Giovanni 14:16; 14:26; 15:26; 16:7 e specialmente Giovanni 16:13-14.

6) I compiti dei singoli membri della Trinità: il Padre è la fonte o causa ultima: 1) dell’universo (1 Corinzi 8:6; Apocalisse 4:11); 2) della rivelazione divina (Apocalisse 1:1); 3) della salvezza (Giovanni 3:16-17) e 4) delle opere umane di Gesù (Giovanni 5:17; 14:10). Il Padre INIZIA tutte queste cose.

Il Figlio è lo strumento mediante cui il Padre compie le seguenti opere: 1) la creazione e il mantenimento dell’universo (1 Corinzi 8:6; Giovanni 1:3; Colossesi 1:16-17); 2) la rivelazione divina (Giovanni 1:1; Matteo 11:27; Giovanni 16:12-15; Apocalisse 1:1) e 3) la salvezza (2 Corinzi 5:19; Matteo 1:21; Giovanni 4:42). Il Padre compie tutte queste cose mediante il Figlio, che funge da Suo strumento.

Lo Spirito Santo è il mezzo mediante cui il Padre compie le seguenti opere: 1) la creazione e il mantenimento dell’universo (Genesi 1:2; Giobbe 26:13; Salmi 104:30); 2) la rivelazione divina (Giovanni 16:12-15; Efesini 3:5; 2 Pietro 1:21); 3) la salvezza (Giovanni 3:6; Tito 3:5; 1 Pietro 1:2) e 4) le opere di Gesù (Isaia 61:1; Atti 10:38). Pertanto, il Padre compie tutte queste cose per la Potenza dello Spirito Santo.

Nessuno degli esempi popolari è una descrizione completamente accurata della Trinità. L’uovo (o la mela) è inadeguato perché il guscio, l’albume e il tuorlo sono parti dell’uovo, non di per se stesse l’uovo. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono parti di Dio: ognuno di loro è Dio. L’esempio dell’acqua è alquanto migliore, ma non riesce nemmeno a descrivere adeguatamente la Trinità. Il liquido, il vapore e il ghiaccio sono forme dell’acqua. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono forme di Dio: ognuno di loro è Dio. Perciò, sebbene questi esempi possano darci un’immagine della Trinità, l’immagine non è del tutto accurata. Un Dio infinito non può essere pienamente descritto da un esempio finito. Anziché concentrarti sulla Trinità, cerca di concentrati sul fatto della grandezza e della natura infinitamente superiore di Dio rispetto alla nostra: "Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti, ‘chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?’" (Romani 11:33-34).

La "trinità sacrilega" della fine dei tempi 

Una comune tattica di Satana è quella di imitare o contraffare le azioni di Dio per apparire come Lui. Un esempio è quello della "trinità sacrilega" descritta in Apocalisse 12 e 13. La Santa Trinità è composta da Dio Padre, da Dio Figlio (Gesù Cristo) e dallo Spirito Santo. La trinità sacrilega è invece formata da Satana, dall'Anticristo e dal Falso Profeta. Mentre la Santa Trinità è caratterizzata da verità infinita, amore e bontà, la trinità sacrilega rappresenta i tratti diametralmente opposti di inganno, odio e puro male.

L'Apocalisse 12 e 13 contiene passaggi profetici che descrivono una parte degli eventi e delle figure principali coinvolti durante la seconda metà della tribolazione dei sette anni. Satana è descritto in Apocalisse 12:3 come "un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi." Il colore rosso indica la sua personalità crudele ed omicida. Le sette teste simboleggiano sette regni malvagi che Satana ha usato nel corso della storia in un tentativo di impedire il compimento del disegno di Dio. Cinque dei regni sono già passati dal momento in cui Giovanni scrisse questa profezia: Egitto, Assiria, Babilonia, Media-Persia e Grecia. Uno dei regni, Roma, era al potere nei tempi di Giovanni. E il regno finale sarà quello dell'Anticristo. Le sette corone rappresentano il governo universale, e le dieci corna rappresentano la divisione in dieci del regno dell'Anticristo, indicato anche dalle dieci dita del piede sulla statua nel sogno di Nabucodonosor (Daniele 2:41–43) e dalle dieci corna sulla bestia "terrificante" in Daniele 7:7, 24.

L'Apocalisse 12 indica molti fatti importanti su Satana, oltre alla sua natura di drago. Prima di tutto, la descrizione figurativa di un "terzo delle stelle" che verrà spazzato via dal cielo indica che un terzo degli angeli fu cacciato dal Cielo durante la ribellione di Satana (Apocalisse 12:4; cfr. Isaia 14:12–14 ed Ezechiele 28:12–18). In qualche momento durante la Tribolazione, l'arcangelo Michele ed un gruppo degli angeli santi lotteranno contro Satana ed i suoi demoni nei regni celesti, e Satana verrà bandito dal Cielo per sempre (Apocalisse 12:7–9). Nel suo tentativo di impedire il compimento del regno terrestre di Dio, Satana proverà ancora una volta ad annientare gli ebrei, ma Dio proteggerà in modo soprannaturale i sopravvissuti da qualche parte fuori Israele, per gli ultimi 42 mesi (tre anni e mezzo) della tribolazione (Apocalisse 12:6, 13–17; Matteo 24:15–21).

Il secondo membro della trinità sacrilega è la bestia, o l'Anticristo, descritta nell'Apocalisse 13 e in Daniele 7. Nella visione di Giovanni, la bestia emerge dal mare, che la Bibbia di solito usa quando si riferisce alle nazioni dei gentili. Viene descritta con sette teste e dieci corna, proprio come il dragone, indicando la sua connessione con Satana. Le dieci corna rappresentano i dieci membri del governo mondiale che daranno potere all'Anticristo (cfr. Daniele 7:7, 24). Questo governo mondiale sarà una perversione, assetato di sangue e affamato del potere del regno di Cristo.

Apocalisse 13:3, 12, e 14 indica che l'Anticristo verrà ferito mortalmente nel mezzo del periodo della Tribolazione, ma Satana guarirà miracolosamente la sua ferita. Dopo questo miracolo ingannatore, il mondo sarà affascinato dall'Anticristo e adorerà sia lui che Satana (Apocalisse 13:4–5). L'Anticristo si incoraggerà e, togliendosi la maschera di governatore pacifico, infrangerà l'alleanza con gli ebrei, bestemmiando apertamente, attaccando i santi e dissacrando la ricostruzione del tempio ebraico (Daniele 9:27; Apocalisse 13:4–7; Matteo 24:15).

L'ultimo membro della trinità sacrilega è il Falso Profeta, descritto nell'Apocalisse 13:11–18. Questa seconda bestia proviene dalla Terra, non dal mare, possibilmente indicando che sarà un apostata ebreo di Israele. Giovanni lo vede come un agnello con le corna e con la voce di un dragone (versetto 11). Nonostante si presenti come una persona umile, mite e benevolente, le corna indicano il suo potere. E la sua parola è quella del diavolo. Il Falso Profeta parlerà in modo persuasivo ed ingannatore, per allontanare le persone da Dio e promuovere l'adorazione dell'Anticristo e di Satana (Apocalisse 13:11–12). Il Falso Profeta sarà in grado di produrre grandi segni e prodigi, e anche di invocare il fuoco dal cielo (Apocalisse 13:13). Erigerà una statua dell'Anticristo, le darà vita e pretenderà che tutto il mondo la adori (Apocalisse 13:14–15). L'immagine della bestia, che riceve il potere dal Falso Profeta, "far sí che tutti coloro che non adoravano l'immagine della bestia fossero uccisi" (versetto 15).

Il Falso Profeta convincerà ogni persona a ricevere un marchio di qualche tipo per provare la sua devozione all'Anticristo. Quelli che riceveranno il marchio riconosceranno l'Anticristo come loro dio e si sottometteranno alle sue intenzioni dell'Anticristo. Prendere il marchio sarà un requisito per poter commerciare nell'economia mondiale. La Scrittura dice che ricevere il marchio della bestia consegnerà le persone alla morte eterna (Apocalisse 14:9–10). I santi della tribolazione rifiuteranno il marchio e verranno di conseguenza perseguitati.

Satana è l'Anti-Dio, la Bestia è l'Anticristo, e il Falso Profeta è l'anti-Spirito. Questa trinità sacrilega perseguiterà i credenti e ingannerà molti altri. Ma il regno di Dio prevarrà. Daniele 7:21–22 afferma: "IO guardavo e quello stesso corno [dell'Anticristo] faceva guerra ai santi e li vinceva finché giunse l'Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno."


Il Modalismo o Monarchianismo Modale

Il Modalismo ed il Monarchianismo sono due false visioni della natura di Dio e di quella di Gesù Cristo, apparse nel secondo e terzo secolo d.C. Un modalista vede Dio come una Persona anziché tre, e crede che il Padre, il Figlio e lo Spirito siano semplicemente modi o forme differenti della stessa Persona divina. Secondo il Modalismo, Dio può passare da una manifestazione all'altra. Un monarchiano crede nell'unità di Dio (la parola latina monarchia significa "governo unico") al punto da negare la natura trina di Dio. Sia il Modalismo che il Monarchianismo sostengono inevitabilmente la dottrina del Patripassianismo, ossia l'insegnamento che Dio Padre soffrì sulla croce con (o come) il Figlio e sono strettamente correlati al Sabellianismo.

Il Monarchianismo assume due forme principali: il Monarchianismo Dinamico (o Adozionista) ed il Monarchianismo Modale. Il Monarchianismo Dinamico ebbe inizio con una visione errata della natura di Gesù, secondo la quale Egli non sarebbe Dio bensì Gli sarebbe stato dato da Dio il potere di compiere miracoli, al Suo battesimo. Il Monarchianismo Modale, d'altra parte, adotta la visione modalistica che Gesù fosse Dio, ma solo in virtù del fatto che Egli era una delle "manifestazioni" di Dio. Secondo il Monarchianismo, il Logos di Dio non ha un'esistenza personale e separata. Secondo i monarchiani, i termini biblici Padre, Figlio e Spirito sarebbero solo nomi diversi per la stessa Persona.

Il Monarchianismo Modale insegna che l'unità di Dio è incompatibile con una distinzione in Persone nella Divinità. Secondo il Modalismo, Dio Si è manifestato in diversi modi come Padre (principalmente nell'Antico Testamento), come Figlio (principalmente dall'Immacolata Concezione di Gesù fino alla Sua ascensione) e come Spirito Santo (principalmente dall'ascensione di Gesù in Cielo). Il Monarchianismo Modale ha le sue radici nel falso insegnamento di Noeto di Smirne, intorno al 190 d.C. Noeto, il quale assunse il nome di Mosè e chiamò suo fratello Aronne, insegnò che, se Gesù era Dio, allora Lui e il Padre dovevano essere la stessa persona. Ippolito di Roma si oppose a tale falsità nel suo "Contra Noetum." Una prima forma di Monarchianismo Modale fu anche insegnata da un pastore dell'Asia Minore di nome Prassea, il quale viaggiò a Roma e Cartagine nel 206 d.C. circa. Tertulliano si oppose all'insegnamento di Prassea nell'"Adversus Praxean," nel 213 circa. Il Monarchianismo Modale e le sue relative eresie furono anche confutati da Origene, Dionisio d'Alessandria ed il Concilio di Nicea nel 325.

Una forma di Monarchianismo esiste ancora oggi nel Pentecostalismo Unitario. Nella teologia dell'unicità, la quale è anti-trinitaria, non ci sono distinzioni tra le Persone nella Divinità. Gesù è Dio, ma Egli è anche il Padre e lo Spirito. In una sottile deviazione dal modalismo antico, i pentecostali unitari insegnano che Dio è in grado di manifestarSi in tutte e tre le "modalità" simultaneamente, come durante il battesimo di Gesù in Luca 3:22.

La Bibbia presenta Dio come unico (Deuteronomio 6:4), ma in seguito parla di tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Matteo 28:19). Il modo in cui queste due verità possono armonizzarsi è inconcepibile per la mente umana. Quando tentiamo di capire l'imperscrutabile, falliamo sempre, in un modo o nell'altro. Ma la Scrittura è chiara: Dio esiste in tre Persone co-eterne e paritetiche. Gesù pregava al Padre (Luca 22:42) ed ora siede alla Sua destra in Cielo (Ebrei 1:3). Il Padre ed il Figlio mandarono lo Spirito nel mondo (Giovanni 14:26; 15:26). Il Modalismo e il più specifico Monarchianismo Modale sono teologicamente pericolosi, in quanto attaccano la stessa natura di Dio. Ogni insegnamento che non riconosca Dio come tre Persone distinte non è biblico.


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