Si dimentica il dovere civico del voto
Infatti ogni cittadino dopo il compimento del 18° anno di età può votare alle elezioni politiche, amministrative ed ai referendum esibendo la tessera elettorale ed un valido documento di identità.
Il diritto di voto è garantito dall’articolo 48 della Costituzione che così recita: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.”
Tale diritto non si perde in caso di astensione, perché il citato articolo della Costituzione prevede:
“Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi d’indegnità morale indicati dalla legge.”
Dunque per il non votante non vi è alcuna perdita del diritto che ha acquisito al compimento dei 18 anni, né vi è, come in passato, alcuna conseguenza giuridica.
Naturalmente se molti cittadini, spinti da disinteresse e disaffezione nei confronti della politica o, peggio, totale sfiducia verso la classe politica esistente ritenuta corrotta, inadeguata, incapace e il più delle volte responsabile di ogni male, rinunciano ad esercitare il loro diritto al voto possono derivarne delle conseguenze sul piano dell’immagine politico-istituzionale, dal momento che un Parlamento eletto da una minoranza degli Italiani, anche se valido sotto il profilo giuridico, risulterebbe meno autorevole e di fatto privo di credibilità.
Tuttavia è inevitabile che l’astensionismo politico adoperato quale strumento di protesta si traduca in un consolidamento del potere dei partiti che sono associazioni di fatto non riconosciute, i quali, attraverso una vera e propria usurpazione del potere politico dal 2005 (cfr. legge Calderoli n.270/2005, meglio conosciuta come “porcellum”) si sono sostituiti ai cittadini e scelgono e nominano al loro posto da soli i parlamentari della repubblica inserendo i loro candidati nei primi posti delle liste bloccate.
Fatta questa necessaria premessa, passiamo all’esame delle tre ipotesi di astensionismo.
1.La forma più comune di non voto è quella di restare a casa e non recarsi al seggio elettorale, ma il numero degli astenuti non avrà alcun peso nel calcolo delle percentuali utili per la distribuzione dei seggi.
2.Vi è poi il rifiuto della scheda elettorale nel seggio, che appare una forma di protesta del tutto inutile, oltre che dannosa in quanto nella stessa maniera del non voto favorisce i partiti organizzati e strutturati sul territorio.
Da più parti dell’area disarticolata della dissidenza vengono lanciati di recente concitati appelli al non voto o inviti a presentarsi al seggio elettorale, consegnare il proprio documento e la tessera elettorale per farsi registrare e subito dopo rifiutare il ritiro della scheda elettorale chiedendo al presidente del seggio di inserire a verbale le ragioni del rifiuto e della protesta.
La fattispecie, in assenza di una legge specifica, è disciplinata dalla Circolare n. 19/2013 del Ministero dell’Interno che prevede quanto segue: “Al riguardo, si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio – al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni – possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio. Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale.”
In tal caso quindi il presidente del seggio potrà (e non dovrà) verbalizzare la protesta dell’elettore, ma simile modalità di astensione attiva dal voto con rifiuto della scheda – comportamento perfettamente legittimo – non può essere considerata utile ai fini dell’inclusione di quel cittadino tra i votanti ed equivale invece alla ipotesi in cui l’elettore non voti senza prendersi il fastidio di uscire da casa per recarsi nel suo seggio elettorale.
3.Diverso è il caso in cui l’elettore si reca nel seggio, consegna il suo documento insieme alla tessera elettorale e dopo aver ritirato la scheda la riconsegni senza entrare nella cabina, in quanto soltanto in questo caso quell’elettore dovrà essere conteggiato tra i votanti e la scheda sarà considerata nulla.
Sempre nella citata circolare ministeriale si legge ancora: “Al fine di assicurare la speditezza e la regolarità delle operazioni di voto, si richiama l’attenzione delle SS.LL. circa la necessità di sensibilizzare, attraverso i sindaci dei comuni della provincia, i presidenti degli uffici elettorali di sezione affinché sia predisposta ogni misura idonea per evitare, in ogni caso, il verificarsi di situazioni che possano ostacolare la procedura di voto all’interno del seggio, a garanzia del regolare svolgimento del procedimento elettorale e del rispetto degli elettori che devono poter esercitare agevolmente il loro diritto/dovere di voto.”
Nell’arcipelago dei movimenti del dissenso purtroppo nessuno dei vari capi, presidenti e segretari nazionali ha capito che occorreva fare un fronte comune, unire le forze, adottare una strategia comune, elaborare un programma politico comune e costituire quello che io denomino “Il Partito che non c’è” e pertanto difficilmente ci potranno essere delle variazioni di rilievo nella composizione del nuovo parlamento.
Sarebbe tuttavia auspicabile che i cittadini ed in primo luogo i giovani, si occupassero della politica perché, come affermava il grande giurista Piero Calamandrei “una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, indifferentismo, che è, non qui per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un pò una malattia dei giovani. La politica è una brutta cosa. Che me ne importa della politica”.
E’ un dovere ed una responsabilità votare. Dio è in controllo, ma non significa che noi non dobbiamo far nulla. Difatti, attraverso il nostro voto, possiamo influenzare positivamente il nostro paese, per far sì che si raggiunga la realizzazione della Sua Volontà. Dobbiamo pregare per i nostri politici, (1 Timoteo 2:1-4). In passato Dio non ha condiviso le scelte politiche di alcuni, (Osea 8:4). Purtroppo spesso i politici essendo privi della presenza di Dio nelle loro vite, sono causa di molti mali, (Proverbi 28:12). La Bibbia ci dice di obbedire alle autorità, a patto che esse non contrastino con i comandamenti di Dio, (Atti 5:27-29, Romani 13:1-7). Dovremmo scegliere leader in grado di seguire Dio, (1 Samuele 12:12-25). Coloro che vìolano i Suoi comandamenti nella vita, nella famiglia e nel matrimonio, non possono avere il nostro appoggio, (Proverbi 14:34). I credenti devono votare, essendo guidati dalla preghiera e dalla lettura della Scrittura.
In molte parti del mondo i credenti son perseguitati e oppressi. Sono schiacciati dai governi e non hanno il potere di poter far qualcosa contro i governi che odiano la loro fede e li mettono a tacere. Questi credenti predicano la Parola, rischiando la propria vita. Negli USA i credenti son stati benedetti, in quanto hanno la libertà di parlare e di scegliere i propri politici senza aver paura per la propria vita e per la propria famiglia. Negli USA, nelle ultime elezioni,. 2 su 5, prendendo per scontato il diritto al voto, non si son presentati alle urne. 1 su 5 credenti non son neanche registrati tra coloro che votano.
Votare è un’opportunità per promuovere, proteggere e preservare un governo che rispetti Dio. Ignorare l’opportunità di poter votare, significa denigrare il nome di Gesù, permettendo ad altri di decidere per le nostre vite. I politici che eleggiamo o che non facciamo niente per spodestare, hanno una grande influenza sulla nostra libertà. Possono scegliere di proteggere il nostro diritto a lodare e testimoniare di Cristo, o possono anche eliminarlo. Possono condurre la nostra nazione verso la giustizia, o verso un disastro morale. Come cristiani, dovremmo prendere posizione e obbedire al commando di non venire meno ai nostri doveri civici, (Matteo 22:21).
"NON SI PUÒ DIRE CHE NON C'È NESSUNA DEMOCRAZIA, SE NON LA SI PRATICA LA DEMOCRAZIA"
La norma – anzi la doppia norma – stava sotto gli occhi di tutti, come la Lettera rubata di Allan Poe. Si tratta di due leggi che puniscono la propaganda astensionista se fatta da persone che ricoprono un incarico pubblico o da ministri di culto. Qualcosa che in questi giorni sta avvenendo con frequenza sempre maggiore nell’approssimarsi della scadenza del voto referendario, ma che finora è stata rivendicata come un diritto. Invece, secondo la legge, andrebbe sanzionata. Tutti possono consultare il testo di queste leggi, visitando rispettivamente il sito della Camera (www.camera.it) e quello dei costituzionalisti (www.associazionedeicostituzionalisti.it). Vediamo dunque insieme di che cosa si tratta.
L’articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera afferma che chiunque sia investito di un potere, di un servizio o di una funzione pubblica, nonché «il ministro di qualsiasi culto», è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni se induce gli elettori all’astensione. A sua volta, l’articolo 51 della legge che disciplina i referendum (la n. 352 del 1970) estende la sanzione prevista dal precedente articolo alla propaganda astensionistica nelle consultazioni referendarie. Un problema – e che problema! – per i giuristi che avevano liquidato un po’ frettolosamente la questione. Un problema doppio per chi lancia appelli all’astensione dall’alto d’una cattedra, o in qualità di sindaco, ministro, presidente di un’istituzione pubblica, specie se elevata. Un problema triplo per le gerarchie ecclesiastiche, per i vescovi, per le migliaia di parroci. E, naturalmente, ignorantia iuris non excusat.
Leggete questo interessante articolo sulla astensione:
Guadate questo di Napolitano:
https://www.huffingtonpost.it/2016/04/14/de-luca-napolitano-astensione_n_9690468.html
IL SISTEMA PROTEGGE SE STESSO
Il “sistema” vuole che tu, “anti-sistema”, non vada a votare e utilizza uomini di “sistema” (monti, matta, ursula) con slogan pro voto affinché, per psicologia inversa, tu faccia esattamente il contrario di ciò che dicono.
Da cosa lo deduco?
Semplice:
1) I partiti di “sistema” hanno già i loro pacchetti di voti garantiti e non hanno bisogno del voto degli “anti-sistema”.
2) Il “sistema” non vuole che il fronte “anti-sistema” sia rappresentato nelle istituzioni e, per evitarlo:
a) ha stabilito regolamenti elettorali molto restrittivi, con un numero di raccolta firme esorbitante e con uno sbarramento del 4%, che obbliga i movimenti politici più piccoli a formare alleanze in liste comuni;
b) ha infiltrato il fronte “anti-sistema” affinché loro stessi, ignari, facessero propaganda all’astensionismo #NonVOTO
Questa è osservazione dell’ovvio. Poi siete liberissimi di fare ciò che volete.
Sergio De Caprio, detto anche "Capitano Ultimo" (Montevarchi, 21 febbraio 1961), è un politico, saggista e generale italiano dell'Arma dei Carabinieri, appartenente ai reparti speciali a cui si deve l'arresto di Totò Riina.
È noto principalmente per aver eseguito, quando era a capo dell'unità CrimOr dei ROS dei Carabinieri, l'arresto del capo di Cosa nostra Totò Riina il 15 gennaio 1993. Con il grado di colonnello è stato vice comandante del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente a Roma.
Ha fondato la casa famiglia "Volontari Capitano Ultimo" di Roma, dove porta avanti progetti di solidarietà nei confronti dei meno fortunati.
Il 15 gennaio 2022, in occasione del 29º anniversario dell'arresto di Totò Riina, lancia "Ultimo TV", progetto televisivo realizzato con il regista Ambrogio Crespi.
Il 6 aprile 2024 ha annunciato la sua candidatura alle elezioni europee e dopo 31 anni ha mostrato per la prima volta il volto, abbassando la copertura che indossava quando si trovava in pubblico per nascondere i connotati.
VADEMECUM ELETTORALE La strategia elettorale conveniente/corretta/"vincente" con l'analisi sulla TRAGICOMICITÀ DELL’ASTENSIONE DAL VOTO
di Vito Zuccato
IN BREVE:
1. astensione dal voto = assenza di voto a favore di partiti e candidati di opposizione al Regime = voto a favore del Regime contro cui si combatte;
2. occorre sempre il voto per partiti e candidati di opposizione al Regime;
3. occorre sempre il voto per partiti cavalli di Troia del Regime in assenza di partiti e candidati di opposizione al Regime;
4. contano soltanto i candidati e ancora di più quando c'è il voto di preferenza;
5. c'è sempre differenza reale tra candidati anche nei partiti pro Regime;
6. la legge elettorale, scritta dai partiti del Regime, non ha alcun quorum ovvero non ha alcun limite minimo di votanti sotto al quale le elezioni sono annullate;
7. l'assenza di quorum e la spregiudicatezza anti-popolare plateale dei partiti del Regime già dimostrano che al Regime non interessa alcunché della sua eventuale legittimità ottenibile con astensione bassa o nulla;
8. non c'è alcuna garanzia né rappresentanza per i cittadini astensionisti;
9. l'astensione dal voto dei cittadini oppositori è INDISPENSABILE per la sopravvivenza del Regime;
10. massima astensione possibile = massimo vantaggio per il Regime;
11. l'astensione al 100% è impossibile e non può mai far annullare le elezioni perché i candidati del Regime si auto-votano e si auto-eleggono;
12. l'astensione dal voto è da sempre voluta e programmata dal Regime;
13. se l'astensione dal voto non basta a sopprimere l'opposizione, il Regime è già pronto a cancellare il diritto di voto per tutti i cittadini oppositori a esso;
14. gli appelli al voto fatti dagli esponenti del Regime servono appositamente e al contempo a spingere al voto i cittadini simpatizzanti del Regime e all'astensione i cittadini ostili al Regime;
15. la presunta legittimità del Regime ottenibile con poca o nulla astensione NON ha alcun senso perché è INCOMPATIBILE con l'esistenza del Regime che al contrario per sopravvivere ha bisogno della massima astensione possibile;
16. le ipotetiche campagne astensioniste organizzate “contro il Regime” dai cittadini sono il massimo dell'autolesionismo inconsapevole e una perdita di tempo prezioso: tanto vale organizzare uno o più partiti anti-Regime da presentare alle elezioni e da votare subito per ottenere al più presto la maggioranza del parlamento e il governo.
Caso A) Quando sono presenti sulla scheda, votare sempre per partiti o liste o candidati relativamente alternativi al Regime, cercando di informarsi il più possibile su serietà e intenti sia dei candidati sia del programma, come minimo perché:-- è assurdo non votare ciò che si considera autenticamente alternativo e di contrasto allo Status Quo anche solo su alcuni temi, invogliati o all'astensione dal voto o al "voto utile" dall'auto-truffa mentale delle profezie che si auto-avverano e guarda caso è proprio lo scopo del Regime spingere i cittadini o all'astensione o al "voto utile" per esempio tramite la martellante pubblicazione dei sondaggi con cui pilotare ad arte le decisioni dei cittadini di zero virgola in zero virgola verso i suoi due ovili astensionistico (PD 0.0) e votoutilistico (PD 1.0-2.0-3.0-N.0. = Partito Democratico, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, LeU, Articolo 1, Verdi, Italia Viva, Azione, Più Europa, ecc.);-- l'astensione elettorale NON è un'azione né di contrasto del Regime né tantomeno neutra, poiché è PER DEFINIZIONE un voto implicito e occulto ma REALE per tutti i partiti che sostengono il Regime o Status Quo e contro cui ci si dichiara di essere: infatti si vota per i partiti sostenitori del Regime anche col MANCATO voto per i partiti alternativi tramite appunto l'astensione elettorale; dunque il vero primo partito sostenitore del Regime è il Partito dell'Astensione definibile come PD 0.0 (zero punto zero) ed è esso stesso stato creato ad arte dal Regime (non a caso, vedi anche un notevole rappresentante del Regime come il giornalista Enrico Mentana che da sempre fa pubblicità all'astensione elettorale dicendo che lui non vota e non ha mai votato); astenersi dal voto affermando che così si crea un danno al Regime è una totale stupidaggine e puro autolesionismo.
Caso B) Se NON ci sono sulla scheda delle alternative relativamente autentiche ai classici partiti diretta espressione del Regime, e perciò di fronte alla scelta aut aut tra i partiti tout court del Regime già visti in azione (Partito Democratico, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, LeU, Articolo 1, Verdi, Italia Viva, Azione, Più Europa, ecc.) e i suoi cavalli di Troia (vari ed eventuali), è sempre doveroso ANDARE A VEDERE IL BLUFF e quindi votare per uno dei cavalli di Troia almeno presunti, ovvero votare per uno dei partiti del Regime già presenti da qualche tempo sulla scena che f ingono di contrastare il Regime e che non si sono ancora visti in azione o con piena responsabilità operativa.
In questo modo si scopre SUBITO il bluff eventuale del dato cavallo di Troia, altrimenti ci si porta rovinosamente avanti per altri anni di legislatura: 1) il dubbio che il tal cavallo di Troia sia o meno una truffa del Regime, senza mai metterlo alla prova; 2) tutti i soliti partiti del Regime sempre costantemente al governo che massacrano e uccidono per altri 4-5 anni ancora. E intanto il tempo passa, si diventa vecchi, si muore. Come se fosse un gioco innocuo e divertente permettere al Regime di continuare a massacrare e uccidere per l'eternità!
ATTENZIONE (1): è sottinteso che nel caso B) rientrano anche tutti i partiti inediti e sulla carta totalmente alternativi ai partiti e ai cavalli di Troia classici del Regime, qualora si nutra comunque insufficiente o zero fiducia per essi (per i più vari motivi): perciò in tal caso si considerano dei cavalli di Troia da votare anche i partiti inediti e sulla carta alternativi o di opposizione.
ATTENZIONE (2): nel caso dell'attuale legge elettorale italiana per le votazioni per il parlamento europeo è previsto il voto di preferenza per almeno un candidato e fino a tre candidati, a patto che nel caso di preferenza multipla si scelgano donne e uomini in modo avvicendato altrimenti seconda e terza preferenza sono annullate, perciò, oltre a tutti gli altri motivi esposti in questo Vademecum, in questo caso è ancora più importante esercitare il diritto di voto in quanto l'elezione puntuale dei candidati è decisa direttamente dagli elettori con il voto di preferenza e NON dai capi dei partiti come invece avviene nelle elezioni con le liste dei candidati bloccate senza possibilità di voto di preferenza (come prevede l'attuale legge elettorale per il parlamento nazionale italiano); ciò consente di votare e di far eleggere singoli candidati su cui si nutre maggiore f iducia rispetto alla lista o al partito con cui si presentano e/o rispetto a tutti gli altri candidati.
ATTENZIONE (3): nel caso dell'attuale legge elettorale per le votazioni per il parlamento nazionale italiano le liste sono bloccate e quindi non è possibile il voto di preferenza per uno o più candidati, ma il diritto di voto anche in questo caso va ugualmente esercitato sia per tutti gli altri motivi esposti in questo Vademecum sia perché i candidati non sono tutti identici e in particolare non hanno lo stesso grado di obbedienza al capo del loro partito ed è perciò sempre conveniente votare per la lista o per il partito che presenta comunque uno o più candidati preferibili rispetto ai candidati delle altre liste o degli altri partiti.
Perciò l'astensione dal voto e in primo luogo l'astensione dal voto da parte dei cittadini OSTILI al Regime è già oggettivamente il più grande BENEFICIO per il Regime e per i suoi partiti di riferimento che è tanto maggiore quanto maggiore è l'astensione e soprattutto quanto maggiore è l'astensione dei cittadini contrari al Regime. Mentre invece i cittadini al contempo astensionisti e contrari al Regime credono tragicomicamente di danneggiare il Regime tramite l'astensione! Inoltre, chi si astiene dal voto non capisce o finge di non capire come funzionano le leggi elettorali:
esse
1) NON danno garanzie e rappresentanze politiche a chi non vota;
2) NON prevedono il quorum o soglia percentuale di voti sul totale degli aventi diritto al voto sotto al quale le elezioni sono annullate;
3) assegnano i seggi in parlamento a ciascuna lista su base percentuale rispetto al totale dei voti effettivi e NON rispetto al totale dei cittadini aventi diritto di voto: anche UN solo cittadino che si recasse a votare e votasse per esempio per il PD porta al governo il PD col 100% dei parlamentari. Ma non solo: i candidati alle elezioni hanno anch'essi diritto di voto e sono i primi a essere interessati alla loro elezione, perciò i candidati dei partiti di Regime votano SEMPRE per se stessi o per il loro partito di riferimento o per un loro collega di partito e di conseguenza essi sono eletti e le elezioni restano perfettamente valide anche se TUTTI gli ALTRI cittadini si astengono dal voto. Ne consegue che gli astenuti NON possono MAI essere il 100% dei cittadini aventi diritto di voto, perciò non ci può mai essere una votazione nulla e/o annullata per assenza di votanti e di voti e quindi l'astensione ANCHE quando è la massima possibile NON può invalidare una votazione in alcun modo, proprio perché i candidati dei partiti di Regime si auto-votano e si auto-eleggono. Peraltro, coloro che si astengono dal voto adducendo la scusa (assurda) che non votando in massa il Regime crolla da solo per paura, per noia o per azzeramento della sua legittimità, non sanno nemmeno (beffa della beffa) che è proprio il Regime stesso ad aver VOLUTO e PROGRAMMATO la disaffezione totale dei cittadini per il proprio impegno politico e quindi anche elettorale ovvero l'astensione dal voto, con il documento "The Crisis of Democracy" prodotto dalla Commissione Trilaterale dei Rockefeller e uscito nel 1975:
Oltre a ciò, i partiti attualmente massima espressione anche fanatica del Regime, cioè tutti i partiti di cosiddetta sedicente sinistra PD in testa e compresi quelli che hanno di fatto lo stesso programma come i partiti componenti del PPE e i Verdi, si sono più volte espressi a favore della cancellazione per legge del diritto di voto per TUTTI i cittadini NON conformi al programma politico del Regime: questa è l'ennesima conferma che l'astensione dal voto è VOLUTA e REALIZZATA dal Regime stesso, proprio perché il Regime non soltanto non si preoccupa minimamente se ci fosse un'astensione di massa prossima al 100% giacchè l’astensione equivale a votare per esso, ma addirittura anche perché il Regime è disposto a togliere direttamente per legge il diritto di voto alla maggioranza dei cittadini! A questo punto molti sostenitori dell'astensione dal voto obiettano che gli esponenti del Regime hanno al contrario sempre esortato i cittadini ad andare a votare (il che già non è storicamente vero), ma in questo caso, non capendo o facendo finta di non capire le tragicomiche conseguenze reali dell'astensione qui in questo testo descritte, tale esortazione al voto è rivolta soltanto ai cittadini simpatizzanti per il Regime e per i suoi partiti di riferimento affinché non si dimentichino di votare e per definizione NON può essere rivolta ai cittadini che rigettano il Regime e le sue dichiarazioni e che il Regime stesso deve al contrario spingere per forza all'astensione per poter minimizzare o azzerare l'opposizione contro di esso; anzi: gli esponenti del Regime fanno gli appelli al voto anche apposta per far cascare nella trappola dell'astensione i cittadini ostili al Regime facendo loro credere che il vero obiettivo del Regime sia il massimo numero di votanti anziché il massimo numero di astenuti. Tramite gli appelli al voto dei suoi esponenti il Regime ottiene così due piccioni con una fava: massima affluenza elettorale dei suoi sostenitori e massima astensione dei suoi oppositori! Infine, una stessa ipotetica campagna esplicita, organizzata dagli stessi cittadini, per spingere la stragrande maggioranza dei cittadini all'astensione dal voto finalizzata a evidenziare la perdita di legittimità o di consenso del Regime su tutto il suo programma banchista, eurista, europeista, globalista, liberista, immigrazionista, atlantista, vaccinista, geoingegnerista e zootecnista sarebbe comunque totalmente illogica e sterile per almeno tre motivi:
1) al Regime non interessa perdere la legittimità elettorale dei suoi partiti factotum, sia per tutti i motivi già scritti sopra, a partire dal fatto che è il Regime stesso a volere la massima astensione dal voto possibile perché è proprio da essa che trae enorme vantaggio, sia perché la vera perdita di legittimità per il Regime consisterebbe semmai nella disobbedienza concreta, continuata, coordinata e di massa in ogni frangente e settore, non soltanto una domenica ogni 4-5 anni, disobbedienza che guarda caso NESSUN astensionista militante ha mai organizzato e fatto;
2) anche se il Regime per ipotesi volesse ottenere e mantenere una sua legittimità invogliando i cittadini a votare, in realtà NON potrebbe perché questo obiettivo è totalmente INCOMPATIBILE con l'esistenza del Regime stesso, giacché la sua sopravvivenza dipende strettamente dall'impedire sul nascere qualsiasi opposizione autentica tramite la promozione dell'astensione dal voto, che è il suo vero primo partito di riferimento;
3) allora, visto che si tratta di organizzare per bene un'azione concreta contro il Regime, tanto vale spendersi direttamente fin da subito per una campagna esplicita e sistematica per la promozione del voto per partiti e candidati politici autenticamente alternativi o di opposizione a quelli del Regime e così incidere direttamente e subito nella composizione del parlamento-governo, non dopo altri 5, 10, 20 o 50 anni di assurda e disastrosa attesa.
#vota #libertà #astensione #voto
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