Il Rapimento della Chiesa


Il termine "rapimento" non compare nella Bibbia. Il concetto di rapimento, però, è chiaramente insegnato nella Scrittura. Il rapimento della chiesa è l’avvenimento in cui Dio porterà tutti i credenti via dalla terra per far posto al Suo giusto giudizio, che si riverserà sulla terra durante il periodo della tribolazione. Il rapimento è descritto anzitutto in 1 Tessalonicesi 4:13-18 e 1 Corinzi 15:50-54. 1 Tessalonicesi 4:13-18 descrive il rapimento dicendo che Dio risusciterà tutti i credenti che sono morti, dando loro dei corpi glorificati e che, poi, si allontaneranno dalla terra con quei credenti che sono ancora in vita, ai quali sono stati dati anche dei corpi glorificati: "perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore" (1 Tessalonicesi 4:16-17).

1 Corinzi 15:50-54 si concentra sulla natura istantanea del rapimento e sui corpi glorificati che riceveremo: "Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati" (1 Corinzi 15:51-52). Il rapimento è l’avvenimento glorioso che tutti dovremmo stare bramando. Saremo finalmente liberati dal peccato. Staremo per sempre nella presenza di Dio. Si discute fin troppo sul significato e sulla portata del rapimento. Non è questa l’intenzione di Dio. Piuttosto, rispetto al rapimento, Dio vuole che ci incoraggiamo “gli uni gli altri con queste parole”.

Alcuni credenti sostengono che solo i cristiani fedeli verranno rapiti, mentre quelli infedeli verranno lasciati sulla Terra per subire la Tribolazione. Il problema è che la Bibbia non appoggia tale ipotesi. I passaggi che descrivono il rapimento (1 Corinzi 15:50–57; 1 Tessalonicesi 4:13–18) si applicano universalmente a tutti i cristiani, maturi ed immaturi, fedeli e disobbedienti. I versetti come Romani 8:1 e 1 Tessalonicesi 5:9 ci dicono che Dio non riverserà la Sua rabbia sui cristiani. Non esiste evidenza biblica a favore di un rapimento parziale. Ogni credente verrà rapito in Cielo.

La parabola delle dieci vergini raccontata da Gesù in Matteo 25:1–13 è stata per alcuni la "prova" di un rapimento parziale. Tuttavia, le cinque vergini le cui lampade erano prive di olio non simboleggiano i credenti lasciati indietro, ma piuttosto i non credenti. La chiave è il versetto 12, in cui lo sposo dirà a chi è rimasto indietro: "in verità vi dico che non vi conosco." Gesù conosce i credenti, che siano vigili o meno. L'elemento essenziale nella parabola è l'olio nelle lampade, simbolo dello Spirito Santo. Chi ha lo Spirito Santo nel proprio cuore verrà rapito in quanto vero cristiano. Chi professa la fede in Cristo, ma non possiede il Suo Spirito, verrà lasciato indietro.

La morale è quella di essere pronti, perché Cristo tornerà per chi Gli appartiene, ma verrà come un "ladro" (1 Tessalonicesi 5:4): improvvisamente, inaspettatamente e senza essere stato annunciato. Solo gli uomini le cui lampade (i cuori) contengano l'olio (lo Spirito Santo) verranno rapiti. Il resto, a prescindere dalla loro professione, verrà lasciato indietro. Gesù conosce chi Gli appartiene, e quando ci chiamerà, risponderemo. Al resto Egli dirà "non vi conosco." Oggi è il giorno della salvezza (2 Corinzi 6:2), e chi non conosce Cristo non dovrebbe rischiare di perdere ancora tempo.

Il rapimento e la seconda venuta di Cristo sono due eventi che spesso vengono confusi tra di loro. A volte è difficile determinare se un brano biblico si riferisce al rapimento o alla seconda venuta. Tuttavia, nello studio delle profezie bibliche della fine dei tempi è molto importante distinguere i due eventi.

Il rapimento è il momento in cui Gesù Cristo tornerà per rapire la chiesa (tutti i credenti in Cristo) dalla terra. Il rapimento è descritto in 1 Tessalonicesi 4:13-18 e in 1 Corinzi 15:50-54. I credenti che sono morti risusciteranno con i loro copri e, insieme ai credenti ancora in vita, incontreranno tutti il Signore nell’aria. Tutto ciò accadrà in un momento, nel batter di un occhio. La seconda venuta invece è quando Gesù tornerà a sconfiggere l’Anticristo, a distruggere il male e a stabilire il suo regno di mille anni. La seconda venuta viene descritta in Apocalisse 19:11-16.

Ecco le differenze importanti tra il rapimento e la seconda venuta:

1) Al rapimento i credenti incontreranno il Signore nell’aria (1 Tessalonicesi 4:17). Alla seconda venuta i credenti ritorneranno con il Signore in terra (Apocalisse 19:14).

2) La seconda venuta è dopo la grande e terribile tribolazione (Apocalisse capitoli 6-19). Il rapimento avviene prima della tribolazione (1 Tessalonicesi 5:9; Apocalisse 3:10).

3) Il rapimento è quando i credenti verranno tolti dalla terra come gesto di liberazione (1 Tessalonicesi 4:3-17; 5:9). Alla seconda venuta i non credenti verranno rimossi come atto di giudizio (Matteo 24:40-41).

4) Il rapimento sarà segreto e istantaneo (1 Corinzi 15:50-54). La seconda venuta sarà visibile a tutti (Apocalisse 1:7; Matteo 24:29-30).

5) La seconda venuta di Cristo non succederà prima di altri eventi alla fine dei tempi (2 Tessalonicesi 2:4; Matteo 24:15-30; Apocalisse capitoli 6-18). Il rapimento sarà immediato; potrebbe avvenire in qualsiasi momento (Tito 2:12; 1 Tessalonicesi 4:13-18; 1 Corinzi 15:50-54).

Perché è importante tenere distinti il rapimento e la seconda venuta?

1) Se il rapimento e la seconda venuta fossero lo stesso evento, i credenti dovrebbero passare attraverso la tribolazione (1 Tessalonicesi 5:9; Apocalisse 3:10).

2) Se il rapimento e la seconda venuta fossero lo stesso evento, il ritorno di Cristo non è imminente in quanto ci sono molte cose che devono succedere prima (Matteo 24:4-30).

3) Nel descrivere il periodo della tribolazione, Apocalisse capitoli 6-19 non menziona la chiesa. Durante la tribolazione – chiamata anche “il tempo di distretta di Giacobbe” (Geremia 30:7) – Dio volgerà nuovamente la sua attenzione principale a Israele (Romani 11:17-31).

Il rapimento e la seconda venuta sono eventi simili ma distinti. Entrambe riguardano il ritorno di Gesù. Entrambe sono eventi della fine dei tempi. Tuttavia è molto importante riconoscere le differenze. Riassumendo, il rapimento è il ritorno di Cristo sulle nuvole per rapire tutti i credenti dalla terra prima del tempo dell’ira di Dio. La seconda venuta è il ritorno di Cristo in terra per mettere fine alla tribolazione e sconfiggere l’Anticristo e il suo impero mondiale malvagio.

"Quali sono i punti forti e I punti deboli della teoria pre-tribolazionista del rapimento, (pre-tribolazionismo)?

In merito all’escatologia è importante ricordare che quasi tutti i cristiani concordano su queste tre cose: 1) un tempo futuro di Tribolazione che il mondo non ha mai conosciuto prima, 2) la Seconda Venuta di Gesù Cristo, e 3) il passaggio dei credenti dalla mortalità all’immortalità, comunemente noto come il Rapimento (Giovanni 14:1-3; 1 Corinzi 15:51-52; 1 Tessalonicesi 4:16-17). La domanda è: quando avviene il Rapimento in relazione alla Tribolazione e alla Seconda Venuta?

Nel corso degli anni sono emerse tre teorie principali riguardo la tempistica del Rapimento: il pre-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà prima della Tribolazione), il medio-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà a metà della Tribolazione) e il post-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà alla fine della Tribolazione). Questo articolo riguarda in particolare la teoria pre-tribolazionista.

Il Pre-tribolazionismo insegna che il Rapimento avverrà prima che cominci la Tribolazione. A quel tempo, la chiesa incontrerà Cristo nell’aria e qualche tempo dopo verrà rivelato l’anticristo e avrà inizio la Tribolazione. In altre parole, il Rapimento e la Seconda Venuta di Cristo (per stabilire il Suo regno) sono separati da un periodo di almeno sette anni. Secondo questa teoria la chiesa non sperimenterà la Tribolazione.

A livello scritturale, la teoria pre-tribolazionista ha molti punti a suo favore. Per esempio, la chiesa non sarà destinata all’ira (1 Tessalonicesi 1:9-10, 5:9), e i credenti non verranno colpiti dal Giorno del Signore (1 Tessalonicesi 5:1-9). Alla chiesa di Filadelfia venne promesso di essere custodita "dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo” (Apocalisse 3:10). Da notare che la promessa non è la tutela durante la prova, ma la liberazione dall’ora, ovvero, dal periodo di tempo della prova.

Il Pre-tribolazionismo trova anche sostegno in quello che non viene riportato nella Scrittura. La parola "chiesa" appare diciannove volte nei primi tre capitoli dell’Apocalisse, ma, in modo significativo, non viene più usata fino al capitolo 22. In altre parole, nell’intera, lunga descrizione della Tribolazione riportata nell’Apocalisse, la parola chiesa è chiaramente assente. Addirittura, la Bibbia non usa mai la parola "chiesa" in un passaggio relativo alla Tribolazione.

Il Pre-tribolazionismo è l’unica teoria che chiaramente sostiene la distinzione tra Israele e la chiesa e i disegni differenti di Dio per ciascuna. I settanta "sette" di Daniele 9:24 vengono decretati per il popolo di Daniele (gli ebrei) e la città santa di Daniele (Gerusalemme). Questa profezia rende chiaro che la settantesima settimana (la Tribolazione) è un tempo di purificazione e di ristabilimento per Israele e Gerusalemme, non per la chiesa.

Inoltre, il pre-tribolazionismo trova sostegno nella storia. Dal brano in Giovanni 21:22-23 sembrerebbe che la prima chiesa considerasse il ritorno di Cristo imminente, come se Lui potesse ritornare da un momento all’altro. Altrimenti, non sarebbe persistita la voce secondo cui Gesù sarebbe tornato durante la vita di Giovanni. L’imminenza, che non è compatibile con le altre due teorie del Rapimento, è un principio cardine del pre-tribolazionismo.

Inoltre, la teoria pre-tribolazionista sembra essere quella più vicina al carattere di Dio e al Suo desiderio di risparmiare i giusti dal giudizio del mondo. Esempi biblici della salvezza di Dio includono Noè, il quale fu risparmiato dal diluvio universale; Lot, che fu risparmiato da Sodoma e Rahab che fu salvata da Gerico (2 Pietro 2:6-9).

Un punto debole percepito nel pre-tribolazionismo è il suo sviluppo relativamente recente all’interno della dottrina della chiesa, in quanto non è stato formulato nel dettaglio fino all’inizio del 1800. Un altro punto debole è che il pre-tribolazionismo divide il ritorno di Gesù Cristo in due "fasi": il Rapimento e la Seconda Venuta, mentre la Bibbia non delinea chiaramente alcuna delle due.

Un’altra difficoltà che deve fronteggiare la teoria pre-tribolazionista è il fatto che ci saranno chiaramente dei santi nella Tribolazione (Apocalisse 13:7, 20:9). I pre-tribolazionisti rispondono a questo distinguendo i santi del Vecchio Testamento e i santi della Tribolazione che provengono dalla chiesa del Nuovo Testamento. I credenti vivi al momento del Rapimento verranno rimossi prima della Tribolazione, ma ci saranno persone che verranno a Cristo durante la Tribolazione.

E una debolezza finale della visione pre-tribolazionista è condivisa dalle altre due teorie: vale a dire, la Bibbia non ci dà una linea temporale esplicita di eventi futuri. La Scrittura non insegna espressamente una visione piuttosto che un’altra, ed ecco perché esiste una diversità di opinioni riguardo la fine dei tempi ed alcune teorie su come si dovrebbero armonizzare le profezie ad essa relative.

"Quali sono i punti forti e i punti deboli della tesi medio-tribolazionista del rapimento, anche conosciuta come medio-tribolazionismo? Quando avverrà il rapimento in relazione alla tribolazione?"

Escatologicamente parlando, è importante ricordare che quasi tutti i cristiani concordano su tre punti: 1) un tempo futuro di Tribolazione che il mondo non ha mai conosciuto prima, 2) la Seconda Venuta di Gesù Cristo, e 3) il passaggio dei credenti dalla mortalità all’immortalità, comunemente noto come il Rapimento (Giovanni 14:1-3; 1 Corinzi 15:51-52; 1 Tessalonicesi 4:16-17). La domanda è: quando avviene il Rapimento in relazione alla Tribolazione e alla Seconda Venuta? Le tre principali teorie sul tempo del rapimento sono il pre-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà prima della Tribolazione), il medio-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà a metà della Tribolazione) e il post-tribolazionismo (la credenza che il Rapimento avverrà alla fine della Tribolazione). Questo articolo riguarda in particolare la visione medio-tribolazionista.

Il medio-tribolazionismo insegna che il Rapimento avverrà a metà della Tribolazione. A quel tempo, la settima tromba suonerà (Apocalisse 11:15), la Chiesa incontrerà Cristo nell’aria e le coppe del giudizio verranno riversate sulla Terra (Apocalisse 15-16) in un tempo conosciuto come la Grande Tribolazione. In altre parole, il Rapimento e la Seconda Venuta di Cristo (per stabilire il Suo regno) vengono separate da un periodo di tre anni e mezzo. Secondo questa teoria, la chiesa supera la prima parte della Tribolazione ma viene risparmiata dal momento peggiore, che avrà luogo negli ultimi tre anni e mezzo della Tribolazione. Molto vicina al medio-tribolazionismo è la credenza nel rapimento "pre-ira", ovvero la teoria che la chiesa venga portata in Cielo prima che arrivi il "grande giorno della sua ira" (Apocalisse 6:17).

A sostegno di questa teoria, i medio-tribolazionisti indicano la cronologia data in 2 Tessalonicesi 2:1-3. L’ordine degli eventi è il seguente: 1) apostasia, 2) rivelazione dell’Anticristo e 3) il Giorno di Cristo. La visione medio-tribolazionista insegna che l’Anticristo non verrà rivelato completamente fino alla "abominazione della desolazione" (Matteo 24:15), che avrà luogo a metà della Tribolazione (Daniele 9:27). Inoltre, i medio-tribolazionisti interpretano “il Giorno di Cristo” come il Rapimento; dunque, la chiesa non verrà rapita in Cielo fino a quando non verrà rivelato l’Anticristo.

Secondo un altro insegnamento fondamentale del medio-tribolazionismo la tromba descritta in 1 Corinzi 15:52 è la stessa tromba menzionata in Apocalisse 11:15. La tromba descritta in Apocalisse 11 è l’ultima di una serie di trombe; è quindi sensato ipotizzare che possa essere "l’ultima tromba" di cui parla 1 Corinzi 15. Questa logica viene a mancare, tuttavia, se consideriamo il ruolo delle trombe. La tromba che suona al Rapimento è “la tromba di Dio” (1 Tessalonicesi 4:16), ma quella in Apocalisse 11 è una che annuncia un imminente giudizio. Una è il richiamo della grazia per gli eletti di Dio; l’altra è il verdetto del destino dei malvagi. Inoltre, la settima tromba dell’Apocalisse non è "l’ultima" tromba cronologicamente parlando: Matteo 24:31 descrive una tromba successiva che suona all’inizio del regno di Cristo.

1 Tessalonicesi 5:9 afferma che la chiesa non è stata destinata "all'ira, ma ad ottenere salvezza.” Ciò sembrerebbe indicare che i credenti non vivranno la Tribolazione. Tuttavia, il medio-tribolazionismo interpreta "ira" come riferita solo alla seconda metà della Tribolazione; in particolare, alla coppa dei giudizi. D’altra parte, limitare il significato della parola in questo modo ci sembra ingiustificato. Sicuramente i terribili giudizi contenuti nei sigilli e nelle trombe (inclusi carestia, fiumi avvelenati, luna oscurata, spargimento di sangue, terremoti e tormenti) potrebbero anche essere considerati ira di Dio.

Il medio-tribolazionismo colloca il Rapimento descritto in Apocalisse 11 prima dell’inizio della "grande tribolazione". Ci sono due problemi con questa teoria nella cronologia dell’Apocalisse: prima di tutto, il termine "grande tribolazione" appare un’unica volta nel libro dell’Apocalisse, nel capitolo 7:14. In secondo luogo, l’unico riferimento al "grande giorno dell’ira" è in Apocalisse 6:17. Entrambi questi riferimenti avvengono troppo presto per poter ipotizzare un Rapimento medio-tribolazionista.

E una debolezza finale della visione medio-tribolazionista è condivisa dalle altre due teorie: vale a dire che la Bibbia non ci dà una linea temporale esplicita di eventi futuri. La Scrittura non insegna espressamente una visione piuttosto che un’altra, ed ecco perché esiste una diversità di opinioni riguardo la fine dei tempi e alcune teorie su come si dovrebbero armonizzare le profezie ad essa relative.

"Quali sono i punti forti e I punti deboli della visione post-tribolazionista del rapimento, (post-tribolazionismo)?"

Quando consideriamo una domanda che riguarda l’escatologia (lo studio della fine dei tempi), è importante ricordare che quasi tutti i cristiani concordano su tre cose:

1) Ci sarà un tempo di Tribolazione che il mondo non ha conosciuto prima,

2) Dopo la Tribolazione, Cristo tornerà per stabilire il Suo regno sulla Terra.

3) Ci sarà un Rapimento— un "passaggio" dei credenti dalla mortalità all’immortalità, come descritto in Giovanni 14:1-3; 1 Corinzi 15:51-52 e 1 Tessalonicesi 4:16-17. L’unica domanda riguarda la tempistica del Rapimento: quando avverrà il Rapimento in relazione alla Tribolazione e alla Seconda Venuta?

Le tre principali teorie sul tempo del rapimento sono: la credenza che il Rapimento avverrà prima della Tribolazione (pre-tribolazionismo), la credenza che il Rapimento avverrà a metà della Tribolazione (medio-tribolazionismo) e la credenza che il Rapimento avverrà alla fine della Tribolazione (post-tribolazionismo). Questo articolo riguarda in particolare la visione post-tribolazionista.

Il Post-tribolazionismo insegna che il Rapimento avviene alla fine o intorno alla fine della Tribolazione. A quel tempo, la chiesa incontrerà Cristo nei cieli e poi tornerà sulla Terra per dare inizio al Regno di Cristo su di essa. In altre parole, il Rapimento e la Seconda Venuta di Cristo (per stabilire il Suo regno) avvengono quasi simultaneamente. Secondo questa teoria, la chiesa attraverserà tutti e sette gli anni della Tribolazione. Il Cattolicesimo romano, l’Ortodossia greca e molte congregazioni protestanti sposano una visione post-tribolazionista del Rapimento.

Un punto di forza del post-tribolazionismo è che Gesù, nel Suo ampio discorso sulla fine dei tempi, dice che tornerà dopo una "grande tribolazione" (Matteo 24:21, 29). Inoltre il libro dell’Apocalisse, con tutte le sue varie profezie, ne menziona solo una riguardo al ritorno del Signore, e questa avviene dopo la Tribolazione (Apocalisse 19-20). Anche passaggi come Apocalisse 13:7 e 20:9 danno sostegno al post-tribolazionismo, in quanto ci saranno chiaramente dei santi nella Tribolazione. Inoltre, la resurrezione dei morti in Apocalisse 20:5 è chiamata la "prima resurrezione". Il post-tribolazionismo afferma che dal momento che questa "prima" resurrezione ha luogo dopo la Tribolazione, la resurrezione associata al Rapimento in 1 Tessalonicesi 4:16 non può avvenire fino ad allora.

I post-tribolazionisti indicano anche che, storicamente, il popolo di Dio ha subito tempi di persecuzione e prove intense e quindi sostengono che non ci sia da meravigliarsi se anche la chiesa attraversa la Grande Tribolazione alla fine dei tempi. In relazione a questo, la teoria post-tribolazionista distingue "l’ira di Satana" (o "l’ira dell’uomo") da"l’ira di Dio" descritte nel libro dell’Apocalisse. L’ira di Satana è diretta contro i santi, e Dio la permette come mezzo per purificare i suoi fedeli. D’altra parte, l’ira di Dio viene riversata sull’Anticristo e sul suo regno empio, e Dio proteggerà il Suo popolo da quella punizione.

Un punto debole del post-tribolazionismo è il chiaro insegnamento della Scrittura che coloro che sono in Cristo non vengono condannati e non subiranno mai l’ira di Dio (Romani 8:1). Mentre alcuni dei giudizi della Tribolazione puntano specificatamente su chi non è salvato, molti altri giudizi (come i terremoti, le stelle cadenti e le carestie) colpiranno allo stesso modo chi è salvo e chi non lo è. Di conseguenza, se i credenti vivranno durante la Tribolazione, sperimenteranno l’ira di Dio, in contraddizione a Romani 8:1.

Un’altro punto debole della teoria post-tribolazionista è che essa deve, in una certa misura, allegorizzare la Tribolazione. Molti post-tribolazionisti insegnano che stiamo vivendo adesso nella Tribolazione; infatti, alcuni dicono che la Tribolazione è cominciata subito dopo la Pentecoste in Atti 2. Tali insegnamenti ignorano la natura della Tribolazione descritta nella Scrittura (Matteo 24:21), ovvero che sarà un tempo di angoscia che non ha precedenti nella storia del mondo. Inoltre, i post-tribolazionisti devono affrontare una difficoltà nello spiegare l’assenza della parola "chiesa" in tutti i passaggi biblici relativi alla Tribolazione. Persino in Apocalisse 4-21, la descrizione più lunga della Tribolazione in tutta la Scrittura, la parola "chiesa" non appare mai. I post-tribolazionisti suppongono che la parola "santi" in Apocalisse 4-21 significhi la chiesa, nonostante venga utilizzata una parola greca differente.

E un’ultima debolezza della visione post-tribolazionista è condivisa dalle altre due teorie: vale a dire, la Bibbia non ci dà una linea temporale esplicita riguardo agli eventi futuri. La Scrittura non insegna espressamente una visione piuttosto che un’altra, ed ecco perché esiste una diversità di opinioni riguardo la fine dei tempi e alcune teorie su come si dovrebbero armonizzare le profezie ad essa relative.

"Ci sarà una seconda opportunità di salvezza dopo il Rapimento?"

Alcuni interpreti della Bibbia credono che non ci sarà assolutamente alcuna opportunità di salvezza dopo il Rapimento. Tuttavia, la Bibbia non dice questo e tantomeno fa riferimento alla questione. Ci saranno molte persone che verranno a Cristo durante la Tribolazione. I 144000 testimoni ebrei (Apocalisse 7:4) sono credenti ebrei. Se nessuno potesse venire a Cristo durante la Tribolazione, allora perché verrebbero decapitate delle persone per la loro fede (Apocalisse 20:4)? Nessun passaggio della Scrittura indica che non vi siano opportunità di salvezza dopo il Rapimento. Molti passaggi indicano il contrario.

Un’altra ipotesi sostiene che coloro i quali sentono parlare del vangelo e lo rifiutano prima del Rapimento, non possano essere salvati. Gli unici che verrebbero salvati durante la Tribolazione, allora, sarebbero coloro che che non avevano mai sentito il vangelo prima del Rapimento. Il "testo prova" per questa ipotesi è 2 Tessalonicesi 2:9-11, che dice che l’Anticristo opererà miracoli per ingannare "quelli che periscono" e che Dio Stesso "manderà loro efficacia di errore" per confermarli nella loro incredulità. La ragione data è "perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati” (versetto 10). Ovviamente, le persone che hanno indurito il loro cuore al vangelo prima del Rapimento probabilmente rimarranno indurite. E l’Anticristo ingannerà molti (Matteo 24:5). Ma “quelli che hanno rifiutato di amare la verità” non si riferisce necessariamente alle persone che hanno sentito il vangelo prima del Rapimento. Potrebbe trattarsi di chiunque rifiuti la salvezza di Dio, in qualunque momento. Perciò non esiste alcuna chiara evidenza scritturale a sostegno di questa ipotesi.

Apocalisse 6:9-11 parla di coloro che vengono martirizzati durante la Tribolazione “a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa.” Questi martiri interpreteranno correttamente quello che vedranno durante la Tribolazione, crederanno loro stessi nel vangelo e chiameranno altri a pentirsi e a credere a loro volta. L’Anticristo e i suoi seguaci non tollereranno la loro opera di evangelizzazione e li uccideranno. Tutti questi martiri sono persone che erano in vita prima del Rapimento ma che si sono convertite solo dopo. Ci deve quindi essere un’opportunità di arrivare alla fede in Cristo dopo il Rapimento.

"Come posso prepararmi per essere portato in Cielo durante il Rapimento della chiesa?"

È molto più facile di quanto crediate. La risposta breve è che dovete ricevere Gesù Cristo come vostro Salvatore. Adesso passiamo alla risposta lunga. Quando pensate a questa domanda, probabilmente avete sentito dire che non tutti i cristiani verranno portati in Cielo quando avverrà il Rapimento. Probabilmente vi è stato detto che solo i "super cristiani", quelli che conducono una vita pia, verranno rapiti, e che tutti gli altri cristiani dovranno soffrire per l’intera durata della Tribolazione. Questo non è vero, e lo dimostreremo tramite la Scrittura.

La prima cosa da capire è lo scopo della Tribolazione. La Tribolazione è un tempo di giudizio sulla Terra e di punizione per Israele. Bisogna tenere presente che Israele e la Chiesa non sono lo stesso gruppo di persone. La Chiesa è un organismo spirituale. I membri della Chiesa sono relazionati per via della loro nascita spirituale (essendo nati di nuovo - Giovanni 3:3). Il popolo di Israele (gli ebrei) è relazionato dal sangue. Appartiene ad una razza alla quale Dio ha fatto delle speciali promesse nell’Antico Testamento. Dio ha annunciato un tempo di giudizio su Israele a causa della sua infedeltà. Questo tempo di giudizio è stato esplicitamente annunciato solo per Israele (Daniele 9:24-27).

Gabriele consegnò un messaggio da parte di Dio a Daniele (9:20-21). Daniele 9:24 dice: "Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo." In questo messaggio Gabriele specifica a Daniele che il tempo è "per il tuo popolo." Il popolo di Daniele erano gli ebrei, la nazione di Israele. Dio dichiarò 70 settimane contro la nazione di Israele. Queste "70 settimane" sono letteralmente in ebraico "70 serie-di-sette". In altre parole, 70 volte 7 anni, ovvero 490 anni di giudizio. Tra questi anni, 483 (69 volte 7) sono già passati, dalla fine della cattività di Israele in Babilonia all’eliminazione del Messia (la crocifissione di Cristo). Con ciò rimangono 7 anni di giudizio ancora incompiuti; questi sono gli anni della Tribolazione. Il punto è che questa profezia concerne primariamente Israele e lo scopo del giudizio è "per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo."

Adesso, possiamo anche dimostrare per mezzo della Scrittura che i cristiani non faranno parte della Tribolazione. Uno studio di 1 Tessalonicesi 4:13 fino a 5:9 ce lo dimostra. In questo passaggio, Paolo scrive del Rapimento e del Giorno del Signore. 1 Tessalonicesi 5:9 dà ai cristiani questa promessa: "Poiché Dio non ci ha destinati all'ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesú Cristo." Fate molta attenzione a questo verso. Paolo dice che Dio non ci ha destinati alla Sua ira, in particolare all’ira del Giorno del Signore (5:2).

Ulteriore evidenza che i cristiani non saranno sottoposti alla Tribolazione viene da 1 Corinzi. In questa lettera Paolo sgrida aspramente i credenti per la loro carnalità. Tuttavia nel capitolo 15 Paolo parla del Rapimento, e non indica mai che i credenti corinzi, nonostante il fatto che fossero così carnali, sarebbero stati lasciati indietro. I veri credenti in Gesù Cristo non dovranno subire la Tribolazione.

L’unico caso in cui possiamo essere lasciati indietro nel Rapimento è se non abbiamo ricevuto Cristo come nostro Salvatore.





 





 



 

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