Esiste una prova definitiva dell'esistenza di Dio?
La risposta a questa domanda dipende grandemente da quello che si intende per prova "definitiva". Possiamo tendere la mano e toccare Dio o vederLo allo stesso modo in cui possiamo toccare e vedere le persone? No. Però ci sono innumerevoli modi in cui possiamo sapere con sicurezza che Dio esiste, che è reale e che è Chi dice di essere.
Vedremo brevemente tre modi sia scientifici che biblici per provare la Sua esistenza.
1. La legge di causa ed effetto.
Questa legge scientifica afferma che ogni causa ha il suo effetto ed ogni effetto ha la sua causa. Questa legge è alla base di tutta la scienza. Come tale ha una relazione con l’origine dei cieli e della terra. Infatti gli scienziati concordano sul fatto che l’universo non è sempre esistito, che ha avuto un inizio in un determinato momento del tempo.
La teoria della relatività, quasi universalmente accettata dagli scienziati, ha certe connotazioni per questa Legge di Causa ed Effetto. Una è che l’universo, definito come tempo, spazio, materia, ed energia fisica, ha avuto un inizio e non è eterno. E’ attraverso le equazioni di Samuel Tolver Preston che gli scienziati possono far risalire lo sviluppo dell’universo alla sua origine, a quello che viene chiamato "l’evento singolare" quando di fatto venne all’esistenza. La scienza ha provato che l’universo ha realmente avuto un inizio. Questo significa che se l’universo è cominciato in una parte della storia, allora ovviamente ha cominciato ad esistere e deve avere una causa per la sua esistenza.
Se dunque l’universo ha bisogno di una causa per la sua nascita, quella causa dev’essere al di là dell’universo - che è tempo, spazio, materia ed energia fisica. Questa causa dev’essere qualcosa di simile a quello che i cristiani chiamano "Dio". Persino Richard Dawkins, il sostenitore dell’ateismo più popolare al presente, ha ammesso in un articolo della rivista TIME che "potrebbe esserci qualcosa di incredibilmente grande e incomprensibile e al di là della nostra attuale comprensione." Sì, ed è Dio!
Possiamo riassumere meglio quest’evidenza cosmologica attraverso le seguenti affermazioni:
(1) Tutto quello che inizia ad esistere deve avere una causa per la sua esistenza.
(2) L’universo iniziò ad esistere.
(3) L’universo quindi deve avere una causa per la sua esistenza.
(4) Gli attributi della causa dell’universo (essere senza tempo, esistere al di fuori dello spazio, e così via) sono gli attributi di Dio.
(5) Di conseguenza, la causa dell’universo dev’essere Dio (Genesi 1:1).
2. La legge della Teleologia.
La Teleologia è lo studio del disegno o dello scopo dei fenomeni naturali. Questa legge della scienza significa essenzialmente che quando un oggetto riflette uno scopo, un obiettivo o un disegno, deve avere un progettista. In poche parole, le cose non si progettano da sole. Questo è valido per la materia nell’universo, che mostra di aver bisogno di un progettista.
Per esempio, la Terra nel suo moto intorno al Sole si allontana dalla linea retta appena di un nono di pollice ogni 18 miglia - una linea molto retta in termini umani. Se l’orbita cambiasse di un decimo di pollice ogni 18 miglia sarebbe enormemente più grande e moriremmo tutti congelati. Se cambiasse di un ottavo di pollice verremmo inceneriti. Il sole arde ad approssimativamente 20 milioni di gradi Celsius al suo interno. Se la Terra si allontanasse del 10%, presto moriremmo congelati. Se si avvicinasse del 10%, verremmo ridotti in cenere. Dovremmo credere che questa precisione sia "avvenuta per caso"? Pensateci: il sole si trova a 93 milioni di miglia dalla Terra, alla distanza perfetta. Questo è avvenuto per caso o per un progetto specifico? Non ci sorprende affatto vedere che il salmista allude a Dio come il grande progettista: "I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani. Esso sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all'altra estremità; niente è nascosto al suo calore” (Salmo 19:1, 6).
3. Le Leggi della Probabilità e della Profezia Adempiuta.
Ci sono 1093 profezie nella Bibbia che si riferiscono a Gesù e alla Sua Chiesa e ognuna di queste profezie si è compiuta! L’Antico Testamento contiene 48 profezie che appartengono alla crocifissione di Gesù. Quando applichiamo le leggi della probabilità per calcolare la probabilità che diversi eventi siano accaduti allo stesso tempo o quasi, tutte le probabilità devono essere moltiplicate insieme. Per esempio, se la probabilità che un singolo evento accada per caso è 1 su 5 e la probabilità che un evento separato accada è 1 su 10, allora la probabilità che entrambi gli eventi accadano insieme o in sequenza è 1 su 5 moltiplicata per 1 su 10, che ottiene 1 su 50.
Considerando il fatto che diversi profeti che hanno vissuto in comunità separate nel corso di 1000 anni hanno fatto delle predizioni concernenti Cristo 500 anni prima della Sua nascita, le probabilità che queste profezie si avverino sono semplicemente al di là della nostra fantasia più sfrenata. Per esempio, le possibilità che un uomo (Gesù) potesse adempiere anche solo 8 delle profezie attribuiteGli sono una su 10 alla 17esima potenza (un numero 1 con 17 zeri).
Considerate questo: immaginate di ricoprire l’intero stato del Texas di dollari d’argento fino a poco più di mezzo metro di profondità. Il numero di dollari d’argento necessario per ricoprire l’intero stato sarebbe dalla decima alla diciassettesima potenza. Segnate un dollaro d’argento con una X e gettatelo da un aeroplano. Poi mescolate accuratamente tutti i dollari d’argento su tutto lo stato. Poi bendate un uomo e ditegli che può viaggiare dove vuole nello stato del Texas. Allora da qualche parte nel cammino, egli si ferma, infila il braccio dentro il mucchio di dollari d’argento alto più di mezzo metro e tira fuori il dollaro d’argento che era stato contrassegnato con la X. Quante sono le probabilità che ciò avvenga? Questa è la stessa probabilità che avevano i profeti di vedere adempiute otto delle loro profezie su qualsiasi uomo nel futuro.
La Bibbia con tutte le sue profezie adempiute prova l’esistenza di Dio. Attraverso la legge della probabilità e la probabilità matematica delle profezie adempiute possiamo sapere con certezza che c’è un progettista e un autore divino della Bibbia. Lo Stesso Che ha dato esistenza all’universo. "E se tu dici in cuor tuo: "Come faremo a riconoscere la parola che l'Eterno non ha proferito?". Quando il profeta parla in nome dell'Eterno e la cosa non succede e non si avvera, quella è una cosa che l'Eterno non ha proferito; l'ha detta il profeta per presunzione; non aver paura di lui” (Deuteronomio 18:21-22).
Infine Dio, il Creatore dell’Universo e Autore della nostra salvezza, ci dice: “Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c'è alcun' altro; sono DIO e nessuno è simile a me, che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: "Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace” (Isaia 46:9-10).
Dio esiste? Ci sono prove dell'esistenza di Dio?
“Dio esiste?” è la domanda più importante che uno possa porsi. Si possono trovare ovunque opinioni riguardo a Dio, ma rispondere alla domanda “Dio esiste?” richiede più di qualche secondo di attenzione e coinvolge una vasta gamma di concetti e dimostrazioni. In ultima analisi, ciò che vediamo nell’esperienza umana, nella scienza, nella logica e nella storia ci porta a una risposta sicura: sì, Dio esiste.
Spesso, questa domanda viene posta nei termini: “È possibile dimostrare che Dio esiste?” Il problema è che, benché la verità di per sé sia assoluta, nella pratica non ci sono esempi di prove assolute, al di fuori della logica pura e della matematica. Per questo motivo, i tribunali non richiedono prove assolute; piuttosto, cercano di dissipare il “ragionevole dubbio” e considerare ciò che è “più probabile”.
Allo stesso modo è sbagliato pretendere prove dell’esistenza di Dio che nessuno possa respingere. Nel mondo reale non funziona così: non funzionano così le persone e non funzionano così le prove. “Confrontarsi” con i fatti e “accettarli” sono due cose ben diverse. Argomenti solidi e a prova di bomba sono ancora “poco convincenti” per chi è determinato a non credere. Per quella persona, non si tratta di una “prova”, anche se convincerebbe quasi chiunque altro. L’intenzione di una persona ha più influenza di qualsiasi prova si possa trovare.
Questo significa che la “fede” è necessaria e non solo riguardo all’esistenza di Dio. La perfetta conoscenza va oltre le nostre capacità. Parzialità e pregiudizio offuscano le nostre opinioni. Ci sarà sempre un divario tra ciò che possiamo “conoscere” e ciò in cui “crediamo”. Questo vale per tutti, dagli scettici ai credenti. Non possiamo mai conoscere tutti i dettagli ogni volta che ci sediamo su una sedia, mangiamo cibo o saliamo le scale. Tutte queste azioni si basano su un livello di fede. Agiamo, nonostante ciò che non conosciamo, in base a quanto conosciamo. Questa è l’essenza della fede biblica, compresa la fede nell’esistenza di Dio. Ci fidiamo di ciò che sappiamo, e di conseguenza agiamo, nonostante una comprensione tutt’altro che assoluta (Ebrei 11:6).
Indipendentemente dal fatto che uno riconosca o meno Dio, la decisione implica la fede. La fede in Dio non richiede una fede cieca (Giovanni 20:29), ma non può nemmeno prevalere contro una resistenza malintenzionata (Giovanni 5:39-40). La cosa giusta da fare è puntare sull’esperienza umana, sulla logica e sull’evidenza empirica per fornire sufficienti argomenti per una risposta.
Dio esiste? – L’Esperienza Umana
Nella discussione riguardo l’esistenza di Dio, normalmente si comincia con argomentazioni di carattere logico, e benché abbia senso, di solito non è secondo la logica che gli esseri umani si comportano. Nessuno comincia privo di ogni prospettiva, pronto a seguire un percorso roboticamente razionale prima di farsi un’opinione. Le persone interpretano la vita in base al mondo che li circonda. Quindi quando ragioniamo sull’esistenza di Dio, è dalle esperienze che bisognerebbe iniziare. E solo poi, possiamo usare la logica per esaminare i diversi punti di vista.
La prova dell’esistenza di Dio si trova nelle esperienze umane quotidiane (Romani 1:19-20; Salmo 19:1; Ecclesiaste 3:11), compreso il nostro senso innato di moralità. Si applica al disegno palese dell’universo che ci circonda.
La vita umana ci costringe a credere che la verità, l’inganno, l’amore, l’odio, la bontà, il male, ecc. siano veri e significativi. La stragrande maggioranza delle persone nel corso della storia è stata incline a credere in una realtà più grande di quella fisica.
Tali esperienze ovviamente non sono conclusive. Dio usa le rivelazioni universali come un invito (Apocalisse 3:20). Le esperienze ordinarie hanno lo scopo di enfatizzare che dovremmo cercare ulteriori risposte (Matteo 7:7-8). Coloro che ignorano o disdegnano quell’invito non possono prendere la scusa di essere ignoranti (Romani 1:18; Salmo 14:1).
Dio esiste? – La Logica Umana
Tre delle più imponenti osservazioni logiche dell’esistenza di Dio sono le argomentazioni cosmologiche, teleologiche e morali.
L’argomentazione cosmologica considera il principio di causa ed effetto. Ogni effetto è il risultato di una causa e ogni causa è l’effetto di una causa precedente. Tuttavia, questa catena di cause non può andare indietro all’infinito nel passato, altrimenti la catena non avrebbe mai potuto effettivamente cominciare. La logica necessita di qualcosa che sia eternamente esistente e non di per sé l’effetto di qualcos’altro. Il nostro universo, chiaramente, non è eterno o privo di causa. La logica ci indirizza verso Dio: la misura di tutte le altre cose, eterna e non creata, la Prima Causa della nostra realtà.
L’argomentazione teleologica esamina la struttura dell’universo. Le più grandi entità galattiche, il nostro sistema solare, il nostro DNA, le particelle subatomiche: tutto dà l’impressione di essere stato organizzato intenzionalmente. Questa caratteristica è così spiccata che persino gli atei più incalliti devono arrabattarsi costantemente per giustificare quello che sembra essere un disegno intenzionale.
Per quanto riguarda le particelle o le forze subatomiche, niente indica che debbano essere disposte come sono. Tuttavia, se non fossero disposte esattamente come sono, la materia complessa – e la vita – sarebbe impossibile. Dozzine di costanti universali si coordinano con una precisione sbalorditiva solo per rendere la vita non solo possibile, ma concreta. La scienza non ha mai osservato né è mai stata in grado di spiegare che la vita possa derivare da qualcosa che non sia a sua volta vivo, eppure parla di un improvviso inizio di organismi complessi. Qualunque archeologo che legga le parole Sono qui sulla parete di una caverna supporrebbe che sia frutto di un’azione intelligente. Allo stesso tempo, il DNA umano rappresenta una struttura di codifica che va oltre le capacità umane dei migliori ingegneri. Il peso di questa prova, logicamente, favorisce l’idea di un Autore Intelligente: Dio.
L’argomentazione morale prende atto di concetti come il bene e il male, l’etica e così via. È da notare che parliamo di “ciò che dovrebbe essere” e non puramente di “ciò che è”. I principi morali sono drasticamente disconnessi dallo spietato ed egoistico raziocinio che ci si aspetterebbe da una creatura che si è evoluta accidentalmente, con il solo scopo di sopravvivere a ogni costo. L’idea stessa che gli esseri umani sappiano pensare in termini morali e non-fisici è sorprendente. Oltretutto, il contenuto fondamentale della morale umana attraverso diverse culture nel corso della storia è identico.
Inoltre, il dibattito sulle idee morali porta inevitabilmente a un bivio. O le idee morali sono completamente soggettive e quindi prive di significato, oppure devono essere fondate su un criterio immutabile. L’esperienza umana non supporta la conclusione che la morale sia priva di significato.
La spiegazione più ragionevole del perché le persone pensano in termini morali e condividono ideali morali è una vera legge morale, trasmessa da un Legislatore Morale, cioè Dio.
Dio esiste? – La Scienza Umana
Le argomentazioni logiche di cui sopra sono frutto di osservazioni. Concetti come la teoria del Big Bang dimostrano, se non altro, la validità scientifica di un universo creato, non eterno. Lo stesso vale per la struttura del DNA. I dati empirici danno credibilità all’idea di un Creatore biblico e contraddicono spiegazioni alternative, quali un universo eterno o abiogenesi [generazione spontanea].
Anche l’archeologia presta sostegno alla Bibbia. Persone, eventi e luoghi rappresentati nelle Scritture sono stati ripetutamente confermati da scoperte laiche. Molte di queste sono arrivate dopo che gli scettici hanno insinuato che i racconti della Bibbia fossero immaginari.
Anche la storia e la letteratura, dal canto loro, danno supporto all’esistenza di Dio. La conservazione della Bibbia ne è un esempio. Il fatto che gli eventi originali siano descritti in modo fedele nel testo, rende il testo stesso più affidabile. Anche l’influenza giudeo-cristiana sulla cultura, la moralità, i diritti umani e la nascita della scienza moderna indica fortemente un approccio allineato con la verità.
Dio esiste? – Dio in Noi
Ciascuna delle sezioni precedenti è un intero campo di studio e oggetto di migliaia di libri. Tuttavia l’esistenza di Dio è dimostrata nel modo più profondo, per la maggior parte delle persone, nell’esperienza personale. Per esempio, potrebbe essere impossibile “dimostrare” agli altri che sei felice, ma ciò non cambia il fatto che tu lo sia. Questo non significa che la prospettiva interna superi la verità oggettiva, ma le verità complesse sono spesso fortemente supportate dalle esperienze individuali. Vite trasformate, caratteri rinnovati e preghiere esaudite fanno tutti parte della nostra percezione personale dell’esistenza di Dio.
Una consapevolezza personale della verità è il modo più convincente grazie al quale sappiamo che Dio esiste, ed è intenzione di Dio che tutti possano scoprire quella consapevolezza.
Dio venne sulla terra di persona, come essere umano (2 Corinzi 4:6), così che noi possiamo avere una relazione personale con Lui (Giovanni 14:6). Coloro che cercano Dio con sincerità lo troveranno (Matteo 7:7-8), e il risultato sarà la presenza costante dello Spirito Santo in loro (Giovanni 14:26-27).
La domanda Dio esiste?, quindi, non può aspettarsi una risposta che usi prove assolute, ma possiamo indicare dove conduce il peso dell’evidenza. Accettare l’esistenza di Dio non è come fare un salto nel buio, trasportati da una fede cieca. È fare un passo fiducioso che porta fuori dal buio, nella luce, dove molti dubbi sono chiariti.
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