Santa Caterina da Siena 29 aprile

 

Vergine e dottore della Chiesa, patrona d'Italia

Il Signore è solito servirsi di umili e deboli creature per operare cose grandi: si servì di Ester per liberare il suo popolo dalla morte, di Giuditta per abbattere l'invitto Oloferne, si servì di Maria SS. per compiere la Redenzione, si servì di Santa Caterina da Siena per dare la pace alla Chiesa e ai popoli del suo tempo.

Nacque Caterina nell'illustre città di Siena, focolaio di grandi santi, nell'anno 1347.

Già a sette anni la santa fanciulla manifestò una pietà non comune e una virtù tale per cui, a otto anni, fece voto di verginità.

Per mantenersi fedele a questa promessa, restò sempre ritirata, parca nel parlare, in continua unione col Divino Sposo mediante l'orazione e particolarmente con la mortificazione del suo corpo, che macerò con digiuni e flagelli ed ancor più con la mortificazione interna.

La fanciulla, fatta segno a ingiurie e villanie, rimase ferma, tutto soffrendo per Gesù, e infine fu vittoriosa. I suoi genitori, scorgendo la mano di Dio che difendeva e guidava la loro figliuola, le lasciarono piena libertà.

D'allora in poi moltiplicò le sue penitenze esterne; quando però il confessore le impose un po' di moderazione, ella, sapendo essere maggiore il valore dell'ubbidienza, subito le moderò. Fu ammessa nella Congregazione delle Terziarie Domenicane, ove trovò modo di esercitarsi in tantissime pratiche di mortificazione; tra le altre, ammirabile fu il rigoroso silenzio che mantenne per tre anni.

Il Divin Maestro inoltre la rese degna d'imitarlo nella sua passione, facendola oggetto di disprezzo e di accuse anche da parte di chi le doveva riconoscenza e amore.

La Santa, con eroica carità, tutto soffrì e perdonò, ricambiando gli ingrati con le cure più amorose.

Un cuore apostolico quale quello di Caterina non si limitava alla carità materiale; essa infatti ci lasciò i suoi scritti ascetici e le sue 300 e più lettere, piene di santo ardore, indirizzate a Pontefici, a principi, a popoli in discordia tra di loro.

Ottenne, dopo suppliche, preghiere, digiuni e colloqui, che il Papa da Avignone ritornasse a Roma; ottenne la pace tra città nemiche; ottenne frutti consolantissimi in tutta l'Europa.

Zelo e attività ammirabili in una donna! Nella Bolla di canonizzazione si legge: «Nessuno mai trattò con essa senza partirsene migliore di prima».

Amava di straordinario amore e devozione il Papa, e lo chiamava il «dolce Cristo in terra».

Il Maestro Divino, dopo averla favorita del dono celeste delle sante stimmate, di rivelazioni e miracoli, le diede quella immarcescibile corona per cui tanto si era affaticata, chiamandola in cielo il 29 aprile 1380. Pio XII la proclamò Patrona Principale d'Italia.

PRATICA. « Ogni fedele cristiano è tenuto ad essere fedele e di servire la Chiesa, ciascuno secondo lo stato suo » (S. Caterina). Proponiamo di conoscere più ampiamente la vita e le gesta della Patrona della Patria, di imitarne gli esempi, di invocarla fiduciosamente.

PREGHIERA. Fa', te ne preghiamo, Dio onnipotente, che mentre festeggiamo la tua beata vergine Caterina, possiamo trarre profitto dalle sue molteplici virtù.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma il natale di santa Caterina da Siéna, Vergine, del Terz'Ordine di san Doménico, illustre per la vita e pei miracoli, la quale dal Papa Pio secondo fu ascritta nel numero delle sante Vergini. La sua festa però si celebra nel giorno seguente.

IL MANTELLO DI SANTA CATERINA

Una volta, Santa Caterina da Siena, da una finestrella vide un mendicante steso all'angolo della via. Mentre recitava le preghiere, l'immagine di quel poveretto esposto al freddo non la lasciò un istante. Infine, non potendo più resistere, corse in cucina a prendere del pane per deporlo presso il dormiente.

S. Caterina dona il mantello a Gesù sotto le sembianze di un povero pellegrino autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

Lo trovò invece sveglio e parecchio infreddolito: "Non avresti qualcosa per coprirmi?" — chiese. Per tutta risposta Caterina si tolse il mantello nero della penitenza e glielo diede, rammaricandosi di non poter dargli anche le vesti, per via della gente.

Alla notte seguente, Gesù le comparve in visione dicendole, compiaciuto: "Figlia mia, oggi hai coperto la mia nudità. Per questo io, ora, ti rivesto del mantello d'oro della carità."

D'allora in poi Caterina non soffrì mai più il freddo e, anche nel più crudo inverno, "poteva andare in giro vestita di leggero". Il calore della Grazia la riparava sempre.

ICONOGRAFIA

S. Caterina autore Alessandro Franchi anno 1888

Nell'iconografia Santa Caterina da Siena viene spesso raffigurata con la veste bianca mantata di nero dell'ordine domenicano, il giglio che rappresenta la sua purezza, e con un libro e una penna, che ricordano i suoi scritti.

Santa Caterina autore Carlo Dolci anno 1665-70


Santa Caterina da Siena autore Ignoto anno XVII sec

Estasi e stigmatizzazione di S. Caterina da Siena autore Pompeo Batoni anno 1743
Talvolta è raffigurata nel momento del matrimonio mistico con Gesù mentre riceve le stimmate o con un cuore in mano.
Santa Caterina da Siena autore Scuola Fiorentina anno 1620

Meravigliose sono anche le scene della vita di S. Caterina da Siena negli affreschi di Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli nell'Oratorio della Camera della Santa del Santuario della Casa di Santa Caterina, in Siena, dipinti nel 1896. I due maestri raffiugurarono Santa Caterina nei suoi momenti della vita più significativi.

La madre di S. Caterina, Monna Lapa Piacenti, vede la figlia salire le scale sospesa in aria autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

S. Caterina si taglia i capelli per offrirsi a Dio autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

ll padre, Jacopo Benincasa, sorprende S. Caterina a pregare con la colomba dello Spirito Santo sulla testa autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

Gesù offre a S. Caterina una corona d’oro e una di spine autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

Nozze mistiche di S. Caterina autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896

Maternità mistica di S. Caterina durante una notte di Natale autore Alessandro Franchi e Gaetano Marinelli anno 1896
PREGHIERA TRADIZIONALE

O Caterina da Siena eletta Vergine del Signore, noi Ti invochiamo come nostra speciale protettrice e desideriamo vivamente che Tu c'impetri grazia di ben conoscerTi e di imitarTi.

Tu prudente, Tu forte. Tu angelicamente casta, sei grande principalmente perché molto e molto santamente amasti. Il Tuo amore fu Gesù Cristo, e in Lui amasti di amore colorito o particolarissimo la Chiesa, Il Papa, che solevi chiamar « babbo mio dolce » e l'Italia Tua. Da questi tre amori nacque in Te un mirabile apostolato muliebre; e in gusto Tuo apostolato Tu dolcemente gridavi per tutta Italia: Pace, pace, pace.

Ora noi umilmente e fiduciosamente Ti preghiamo di impetrarci da Gesù Cristo la pace, che Egli venne a dare al mondo. Deh, concedici che anche tra i dolori e lo tempeste della vita ciascuno di noi sia prima in pace con se stesso, e poi che la nostra parola e la nostra vita riescano apportatrici di pace a tutti gli altri.

ALTRE PREGHIERE
PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O Caterina Santa, mistica del Sangue di Cristo, eroina di cristiano zelo, che fosti eletta al pari di Francesco singolare Patrona d'Italia, a te noi fiduciosi ricorriamo, invocando la tua potente protezione sopra di noi e sopra tutta la Chiesa di Cristo, tuo Diletto, nel cui cuore bevesti alla inesauribile fonte di ogni grazia e di ogni pace. Da quel Cuore divino tu derivasti l'acqua viva di virtù e concordia nelle famiglie, di onestà nella gioventù, di pace fra i popoli, insegnando con l'esempio a congiungere l'amore di Cristo con l'amore di patria. Proteggi e consola il Successore di Pietro nella sua paterna e universale sollecitudine per la salvezza e la pace dei popoli; ravviva, conserva e accresci in noi e in tutti i fedeli cristiani l'affetto e la sottomissione per lui e per l'ovile di Cristo. O celeste Patrona d'Italia, difendi, soccorri e conforta la tua patria e il mondo. Così sia.

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O Sposa del Cristo, fiore della patria nostra, Angelo della Chiesa, sii benedetta.

Tu amasti le anime redente dal Divino tuo Sposo; come Lui spargesti lacrime sopra la patria diletta; per la Chiesa e per il Papa consumasti la flemma di tua vita.

Quando la peste mieteva vittime ed infuriava la discordia, tu passavi, Angelo buono di carità e di pace.

Contro il disordine morale, che ovunque regnava, chiamasti virilmente a raccolta la buona volontà di tutti i fedeli.

Morente, Tu invocasti sopra le anime, sopra l'Italia, sopra la Chiesa il sangue prezioso dell'Agnello.

O Caterina santa, Patrona nostra, vinci l'errore, custodisci la fede, infiamma e raduna le anime intorno al Pastore.

La Patria nostra terrena, benedetta da Dio, eletta da Cristo, sia per la tua intercessione vera immagine della celeste: nella carità, nella prosperità, nella pace.

Per te la Chiesa si estenda nel mondo quanto il Salvatore ha desiderato; per te il Pontefice sia amato e cercato come il Padre, il Consigliere nei lutti.

E le anime nostre siano per te illuminate, fedeli al dovere verso l'Italia e verso la Chiesa, tese sempre verso il cielo, nel Regno di Dio, dove il Padre, il Verbo, il Divino Amore irradiano sopra ogni spirito eterna luce, perfetta letizia.

Così sia.

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O gloriosa S. Caterina Sposa e stimmatizzata di Cristo che niente ti negò mai, conquistatrice di anime, pacificatrice di popoli, sostegno della Chiesa e del Romano Pontefice, Mamma dei tuoi devoti, ottienimi la grazia che ardentemente desidero... Proteggi la Chiesa e il Papa, prega per la pacificazione del mondo, veglia su di me, su i miei cari, sulla mia patria.

Cosi sia

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O Caterina, irresistibile Santa, alla tua parola non resistevano i cuori dei peccatori, e neppure il Cielo alla tua fede ardente e alle tue insistenti preghiere. Come allora, anche oggi facci sentire il potere della tua intercessione, per confermare la pace tra gli uomini, liberare gli oppressi dalle ingiustizie o avversità di ogni genere, confortare e sanare i malati del corpo e dell'anima. Prega per la pace di tutto il mondo, per l'unità e la fedeltà del popolo di Dio al Supremo Pastore, e per il bene della patria nostra. E ricordati di me, che ti invoco con fiducia, sapendo che non abbandoni nelle difficoltà coloro che ti considerano loro Madre e Maestra. Amen.

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O gloriosa Santa Caterina di Siena, voi, che ancora bambina, meritaste di essere chiamata la piccola Santa, per il vostro raccoglimento, il vostro spirito di orazione ed il vostro amore alla purità che vi indusse a soli 8 anni a far voto di verginità , ottenetemi di amare la preghiera ed il raccoglimento, mezzi efficacissimi per serbarci buoni e casti. Gloriosa Santa, per l'amore eccelso ed eroico, che portaste al vostro Divin Sposo Gesù, e che vi fece degna di soffrire per lui infermità e calunnie, per il lume soprannaturale di cui foste miracolosamente dotata, tanto da poter consigliare gli stessi Sommi Pontefici in cose riguardanti il maggior bene della Chiesa, otteneteci , vi preghiamo un grande amore a Gesù Cristo, che è quel libro divino su cui si impara la vera scienza che forma i Santi. Pater, Ave, Gloria.

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

O Dio, che in Santa Caterina da Siena, ardente del tuo spirito di amore, hai unito la contemplazione di Cristo crocifisso e il servizio della Chiesa, per sua intercessione concedi a noi tuoi fedeli, partecipi del mistero di Cristo, di esultare nella rivelazione della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA A SANTA CATERINA PER LA CHIESA E IL PAPA

Santa Caterina, il tuo cuore era infiammato di amore ardente per Gesù Cristo e la sua Chiesa. Sempre hai operato perché il nome di Gesù fosse benedetto fra tutte le genti e perché la Chiesa fosse senza rughe e senza macchia. Fa' che anch'io sappia amare senza limiti Gesù, la Chiesa e il Papa. Santa Caterina, vieni in soccorso alla mia debolezza, fa' che io rifugga lo spirito del mondo in modo da aderire pienamente a quella che in terra è l'infallibile regola di fede, il Papa, non allontanandomi mai da essa e nutrendo sempre amore riverente e filiale verso di lui che, per volontà di Cristo, è Pastore e Guida della Santa Chiesa. Amen.

PREGHIERA A SANTA CATERINA PER LA PACE

Santa Caterina, con la tua parola raggiungevi il cuore dei peccatori, e con fede viva e preghiera incessante ottenevi da Dio quanto chiedevi. Fa' sentire anche ora la forza della tua intercessione: stabilisci e conferma la pace tra gli uomini, libera gli oppressi e sana i malati del corpo e dell'anima. Prega per la pace di tutto il mondo e per l'unità del popolo di Dio sotto la guida del supremo Pastore. Ricordati di me che t'invoco con fiducia. Io so che non abbandoni nelle difficoltà coloro che ti acclamano maestra e protettrice. Amen.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

PREGHIERA A SANTA CATERINA PER OTTENERE UNA GRAZIA

Santa Caterina, tu sei salutata e benedetta da tutti i popoli per la tua straordinaria virtù e per il bene immenso che hai arrecato alla Chiesa e alla società. Ora volgi il tuo sguardo benevolo su di me: con tanta fede nella tua potente intercessione, ti invoco e ti supplico di ottenermi la grazia che ardentemente desidero.

Novena a Santa Caterina da Siena

PRIMO GIORNO

I. Per quello spirito di orazione che voi aveste fin da bambina, per cui in essa metteste tutte le vostre delizie, e con l’angelica salutazione tante volte da voi ripetuta quanti erano i gradini delle scale che vi avveniva di ascendere ossequiaste continuamente la santa vergine Maria, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di amare anche noi a vostro esempio l’esercizio della preghiera, e di farla sempre con quelle condizioni che la rendano degna d’esaudimento.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

SECONDO GIORNO

II. Per quell'affetto particolare che voi portaste, o gran Santa, alla virtù della purità, per cui di otto anni vi consacraste al Signore con voto irrevocabile, e col radervi il capo, con il gemere, col sospirare, rigettaste in progresso le più onorevoli offerte di vantaggiosissimo collocamento, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di esser sempre ancor noi saldi di mente, di cuore e di costume, o di aborrire con odio sommo tutto quello che offende anche leggermente una virtù così sublime che solleva gli uomini alla sfera degli Angeli e li rende l’oggetto più caro delle divine compiacenze.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

TERZO GIORNO

III. Per quello spirito di ritiro che voi aveste, o gran Santa, per cui non desideraste mai di essere veduta da altri che dal vostro Gesù, e distratta da continuo occupazioni nella vostra famiglia, sapeste fabbricarvi una tal solitudine nel vostro cuore da aver sempre la mente occupata da pensieri di Paradiso, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di amare anche noi la solitudine e il ritiro, malgrado tutti li inviti che ne farà il mondo di partecipare ai suoi spettacoli, allo sue pompe, e di aver sempre rivolti a Dio i pensieri della nostra mente in mezzo a tutte le occupazioni anche più distrattive del nostro stato.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

QUARTO GIORNO

IV. Per quello spirito di penitenza che voi aveste, o gran Santa, fin dagli anni della vostra infanzia, quando puniste con le più ingegnose o afflittive mortificazioni la vostra condiscendenza di una sola volta a chi vi consigliava la delicatezza o l’abbigliamento, quindi associata al Terz’ Ordine Domenicano, edificaste tutto il mondo con l’astenervi perpetuamente dal vino e dalle carni, e quasi ancora dal sonno, non alimentandovi d’altro che di erbe crude, non dormendo se non pochissimo e sulle nude tavole, per impiegare tutte le ore in orazione, col portar sempre d’intorno al vostro corpo un doloroso cilicio, con il macerare la vostra carne con tre discipline ogni giorno, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di osservar sempre fedelmente quelle astinenze e quei digiuni che ne Comanda la Chiesa, di tollerar con pazienza tutto quello che di afflittivo si degnerà Iddio di ordinare a nostro bene o di mortificare spontaneamente tutte le inclinazioni perverse del nostro cuore e i desideri smoderati dei nostri sensi, affine di aver anche noi la necessaria somiglianza con il nostro esemplare crocifisso.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

QUINTO GIORNO

V. Per quell’eroica carità che vi mosse, o gran Santa, a servire spontaneamente e medicare di propria mano le povere inferme abbandonate da tutti per la schifosità e poi fetore delle cancrenose loro piaghe, e dalle quali non foste rimontata che con ingiurie, villanie e calunnie le più disonoranti, otteneteci dal Signore la grazia di esser sempre anche noi egualmente pronti a soccorrere il nostro prossimo in ogni sua necessità ed a perdonare generosamente, anzi ricambiare con benefici, tutti gli oltraggi che ci venissero fatti, affinché meritiamo in questa vita e nell’altra la beatitudine promossa ai veri mansueti e ai veri misericordiosi.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

SESTO GIORNO

VI. Per quell’ammirabile fortezza che, con il raddoppiamento delle orazioni, delle austerità e del fervore voi dimostraste, o gran Santa, contro tutte le podestà dell’interno che scatenate contro di voi vi perseguitarono per tanto tempo con le immagini le più indegne nelle tentazioni le più violente, e per la quale riportaste in premio dal divin vostro Sposo, oltre la famigliarità di parlare e trattare con i suoi Santi e con la stessa sua madre Maria, i rapimenti, le estasi, le rivelazioni e le più intime comunicazioni con Lui, fino ad essere col dono sensibile di un ricco anello dichiarata sua sposa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia d’essere anche noi egualmente forti contro gli assalti dei nostri spirituali nemici, affinché sia premio della nostra fedeltà il crescere sempre ogni giorno nell’amore divino, fino a meritarci con sicurezza l’unione inseparabile col sommo Bene.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

SETTIMO GIORNO

VII. Per quel lume soprannaturale, cui foste miracolosamente dotata, o gran Santa, per cui poteste servire con molte lettere di consigliera agli stessi romani Pontefici, e venire personalmente da loro consultata, e scoprir loro quello che avevano risoluto nel proprio cuore, ed ottenere da loro la tanto sospirata ripristinazione della Santa Sede in Roma, di cui era priva da settant’anni, otteneteci dal Signore la grazia di conoscer sempre nei nostri dubbi quello che è più conforme ai voleri di Dio e più conveniente alla salute dell’anima nostra, affinché dallo nostre risoluzioni derivi l’accrescimento così del nostro fervore davanti a Dio, come della nostra edificazione riguardo al prossimo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

OTTAVO GIORNO

VIII. Per quella singolarissima divozione che voi aveste, o gran Santa, a Gesù Cristo sacramentato, per cui foste più volte comunicata di sua mano e dissetata al suo costato col divino suo Sangue, quindi perduto il gusto degli alimenti, duraste per otto anni dal principio della Quaresima fino al giorno dell’Ascensione senza cibarvi di altro che della santissima Eucaristia, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di portare al santissimo Sacramento un amore simile al vostro, onde facciamo nostra delizia il trattenerci a lungo alla sua presenza, il frequentemente riceverlo nel nostro petto, e il procurargli in ogni circostanza la maggior possibile glorificazione.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

NONO GIORNO

IX. Per quell’amore straordinario che voi aveste ai patimenti per cui ascriveste a gran ventura il soffrire nelle invisibili stimmate tutti i dolori di un corpo crocifisso, e sorpresa dall’ultima infermità, vi rendeste spettacolo di ammirazione a tutto il mondo per la serenità e per la gloria con cui soffriste i tormenti più spaventosi, otteneteci dal Signore la grazia di ricever con cristiana rassegnazione, anzi con santa allegrezza tutte lo croci con che Iddio si compiacerà di visitarci, affinché, dopo avere portata la mortificazione di Cristo nelle nostre membra, possiamo con voi partecipare alla pienezza della sua beatitudine nella casa dell’eternità.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.


Nel cuore di Fontebranda, nel territorio senese, sorge un luogo carico di storia e spiritualità: il Santuario Casa di Santa Caterina da Siena. Questo edificio, appartenente all’Arte della Lana, racchiude in sé secoli di devozione e trasformazioni, incarnando il legame speciale che la città di Siena ha con la sua santa che contrariamente a quanto si possa pensare non è la patrona.

Le Origini e la Trasformazione

 La storia della Casa di Santa Caterina ha inizio nel Trecento, quando l'edificio fu dato in affitto al tintore Jacopo Benincasa, padre della santa, per essere utilizzato come fondaco per tingere i panni e dimora della sua famiglia. Con il passare del tempo, l'edificio cambiò proprietà e nel 1466, dopo la canonizzazione di Caterina, il Comune di Siena ne fece l'acquisizione. Questa decisione fu motivata dalle suppliche dei cittadini desiderosi che la casa della loro santa fosse aperta alla pubblica venerazione.


Il Portico dei Comuni e la Devota Cerimonia

Uno degli elementi più suggestivi del Santuario è il Portico dei Comuni, eretto nel 1947 per accogliere i pellegrini e i turisti che giungevano per venerare Santa Caterina. Questo portico, finanziato dai contributi di tutti i comuni italiani, è adornato con busti dei papi che hanno avuto un legame significativo con la figura di Caterina. Qui, durante le Feste annuali in onore di Santa Caterina, si svolge una commovente cerimonia in cui un comune italiano o un'associazione dona l'olio per alimentare una fiamma votiva dedicata ai soldati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Chiesa del Crocifisso e le Stimmate di Santa Caterina

Al centro del Santuario si erge la Chiesa del Crocifisso, che custodisce un crocifisso ligneo considerato sacro poiché da esso Santa Caterina ricevette le stimmate, segnando il culmine del suo cammino spirituale. Questo evento miracoloso, avvenuto a Pisa nel 1375, è raffigurato in varie opere d'arte all'interno della chiesa, tra cui dipinti di artisti rinomati come Niccolò Franchini e Galgano Perpignani.

L'Oratorio della Cucina e la Vita Domestica di Caterina

L'Oratorio della Cucina rappresenta un importante luogo di riunione e preghiera per i fedeli. Questa sala, che un tempo ospitava la cucina della famiglia Benincasa, conserva tracce della vita domestica di Caterina, inclusi i resti del focolare dove la santa, durante una delle sue estasi, rimase miracolosamente illesa. All'interno dell'oratorio si trova anche una tavola dipinta da Bernardino Fungai che raffigura l'episodio della stimmatizzazione di Santa Caterina, uno dei momenti più significativi della sua vita.


Esplorando le Pareti Sacre: Un Viaggio nella Vita di Santa Caterina

Parete Sinistra

Entrando nel santuario, la prima scena che cattura lo sguardo è quella sulla parete sinistra, dove una serie di dipinti narrano gli episodi significativi della vita di Santa Caterina. Qui, siamo trasportati nell'atmosfera della Siena del XIV secolo, mentre la giovane Caterina affronta i dilemmi della sua fede e della sua vocazione. Il dipinto di Alessandro Casolani, che raffigura Caterina che libera una fanciulla indemoniata, ci ricorda la forza e la determinazione della santa nel resistere alle tentazioni del male. Successivamente, Cristoforo Roncalli, conosciuto come il Pomarancio, ci mostra la santa durante la comunione miracolosa, sottolineando la profonda relazione di Caterina con l'Eucarestia e il suo amore per il prossimo. La parete continua a raccontare la storia di Caterina attraverso le opere di Lattanzio Bonastri e Gaetano Marinelli, evidenziando la sua misericordia verso i carcerati e la sua dedizione alla vita spirituale. Ogni dipinto è un tassello del mosaico che compone la figura complessa e affascinante di Santa Caterina, una donna la cui fede e carità hanno ispirato generazioni di fedeli.

Parete di Fondo

Proseguendo nel santuario, ci troviamo di fronte alla parete di fondo, dove la pala del Fungai cattura lo sguardo con la sua maestosità. Ai lati, due dipinti eseguiti dal Riccio e forse completati da Arcangelo Salimbeni, ci conducono nell'intimità della relazione tra Caterina e Cristo. Attraverso queste opere d'arte, possiamo percepire l'amore profondo e la connessione spirituale che legava la santa al suo Signore.

Parete Destra

Infine, dirigendoci verso la parete destra, ci troviamo di fronte a dipinti che narrano l'impegno sociale e politico di Santa Caterina. Qui, Pietro Aldi dipinge un maestoso ritratto di San Bernardino, mentre Pietro Sorri e Alessandro Casolani ci trasportano negli incontri cruciali di Caterina con il papato e il potere politico dell'epoca. Attraverso queste scene, possiamo comprendere il coraggio e la determinazione con cui Caterina ha affrontato le sfide del suo tempo, sempre guidata dalla sua fede e dal suo profondo amore per Dio e per il prossimo.

L'Oratorio della Camera

Scendendo la scalinata che conduce all'Oratorio della Camera, entriamo in un santuario nell'anima stessa di Santa Caterina. Qui, circondati dalla sacralità del luogo, possiamo riflettere sulla profondità della spiritualità della santa e sulla sua dedizione assoluta a Dio. Attraverso gli affreschi e le reliquie conservate con cura, possiamo avvicinarci ancora di più alla vita e al messaggio di questa straordinaria donna.

La Cappella delle Confessioni

Inaugurata nel 2006, la Cappella delle Confessioni ci accoglie in un ambiente di silenzio e raccoglimento, dove possiamo vivere l'esperienza della riconciliazione e della grazia. Attraverso l'opera d'arte di Ezio Pollai, che raffigura la crocifissione di Gesù e scene evangeliche significative, possiamo meditare sul mistero della redenzione e sull'amore infinito di Dio per l'umanità.

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