Basilica di Santa Chiara
Assisi, ricca di monumenti sacri legati alla memoria di S. Francesco, venera in modo particolare la Santa che collaborò con il Santo a creare il secondo Ordine francescano, quello delle suore. Nata ad Assisi nel 1193, da nobile famiglia, Chiara fu attratta dalla figura e dall'esempio di S. Francesco. Lasciò la casa paterna nella notte seguente alla domenica delle Palme nel 1211 e si recò da S. Francesco alla Porziuncola. Fu rivestita del saio francescano ed accompagnata al monastero delle Benedettine di Bastia. Qui la seguì la sorella Agnese insieme con altre. Fu poi costruito da S. Francesco il convento delle suore a S. Damiano. Un'esistenza passata in povertà e in penitenza fu accompagnata da un'intensa preghiera, rivolta specialmente verso l'Eucaristia. Fu appunto con la presenza eucaristica che S. Chiara salvò il suo convento dagli assalti dei saraceni. Morì nel 1253 e fu sepolta nella chiesa di S. Giorgio. Qui fu edificata la basilica in suo onore. Nel 1830 le sue reliquie furono esposte in un'urna di vetro. Fu canonizzata nel 1255 da papa Alessandro IV. Nella piazza intitolata alla Santa si visita la chiesa di S. Chiara, costruita sul tipo della basilica superiore di S. Francesco, iniziata nel 1257 e consacrata nel 1265.
L'esterno
L'edificio intende seguire uno stile semplice, gotico, cominciando dalla facciata divisa in tre zone, con fili bianchi e rossi e una rosa circondata da colonnine. Sul lato sinistro si vedono tre archi rampanti ed una cappella, con un'abside e il campanile.
Archi Rampanti
L'interno si estende a croce latina, con un'unica navata divisa da archi in quattro parti. Nel presbiterio l'altare maggiore è circondato da dodici colonne e da un cancelletto di ferro del 1700. Nell'abside un Crocifisso su tavola è opera del Maestro di S. Chiara del secolo XII. Sulla volta a crociera si ammirano vari affreschi di arte giottesca del '300 con le immagini della Madonna e S. Chiara, S. Agnese, S. Caterina, S. Lucia e S. Cecilia fra angeli in preghiera.
L'interno
Sul braccio sinistro del transetto, sul fondo un affresco rappresenta un Presepio (1300) e, a sinistra, una tavola dello stesso tempo ricorda la Madonna col Bambino. Sulle tre pareti in alto sono dipinti racconti dell'Antico Testamento simili a quelli trecenteschi della basilica superiore di S. Francesco. La parte destra del transetto si riferisce invece a otto storie di S. Chiara (secolo XIII) e i funerali della Santa (pure secolo XIII). Nella parte superiore gli affreschi rappresentano l'Annuncio a S. Gioacchino, lo Sposalizio del-la Vergine, la Strage degli innocenti, la Fuga in Egitto, la Disputa nel tempio, e un Giudizio finale: tutto in stile giottesco. All'interno della chiesa, la cappella di S. Agnese è a forma di pentagono, con due cappelle ricavate da una antica chiesetta dedicata a S. Giorgio, ricca di ricordi francescani e divisa in due da vetrate. In essa S. Francesco ricevette la prima istruzione, fu sepolto (vi rimase sino al 1230) e canonizzato da papa Gregorio IX. La prima parte costituisce la cappella del Crocifisso, dove è presente il famosissimo Crocifisso di San Damiano posta sull'altare sarebbe quella che parlò a S. Francesco nella chiesa di S. Damiano. Di fronte all'altare vi sono numerose reliquie dei due Santi. Il Crocifisso di San Damiano è l'icona a forma di croce dinanzi a cui Francesco d'Assisi pregava quando ricevette la richiesta del Signore di riparare la sua casa. I francescani curano questa croce come simbolo della loro missione datagli da Dio. La croce è considerata un'icona perché contiene immagini di persone che fanno parte del significato della croce stessa.
Crocifisso di San Damiano
L'altra parte della chiesetta di S. Giorgio, chiamata cappella del Sacramento, è ampiamente affrescata da vari autori che vi raffigurarono l'Annunciazione, S. Giorgio, il Presepio, 'Epifania, la Madonna col Bambino e Santi, Madonna in trono, Crocifissione e quattro Santi, la Risurrezione, la Deposizione dalla Croce, e la Deposizione nel sepolcro.
Reliquario
LA CRIPTA DI SANTA CHIARA
Le spoglie di santa Chiara furono traslate il 3 ottobre 1260 dalla chiesa di S. Giorgio fin sotto l’altare maggiore. Finiti i lavori per la definitiva sistemazione della tomba di San Francesco nel 1850, si iniziarono i lavori nella basilica di Santa Chiara per riportare alla luce il suo corpo tanto desiderato dalla cittadinanza. Il 23 settembre del 1850 solennemente venne aperta la tomba della santa sotto l’altare maggiore chiusa da “un masso di travertino irregolare, cinto da grossa fascia di ferro”. Il 22 giugno 1852, festa del “Voto”, il Vescovo diocesano diede inizio ai lavori per la futura cripta che doveva accogliere il corpo di santa Chiara. I lavori terminarono a settembre del 1872 ma la struttura odierna è frutto di un rifacimento in stile neogotico effettuato nel 1934. Da dietro ad una grata si possono venerare le spoglie di S. Chiara, racchiuse in un corpo reliquario, che giace su una tavola di legno grezzo all’interno di un’urna di cristallo e di pietra del Subasio. Nel mezzo della cripta originale sorge una costruzione a figura dodecagona regolare, che ha la duplice funzione di mettere in evidenza il cunicolo, entro il quale fu trovato il semplice sarcofago di travertino con le spoglie della Santa, e di servire al culto mediante un altare. Nella nuova estensione della cripta, verso l’ingresso principale, sono invece esposte alcune reliquie francescane e clariane.

.jpg)

.jpg)
.jpg)

Commenti
Posta un commento