La criptovaluta è collegata alla crisi indotta del COVID-19?



"La ricchezza ottenuta disonestamente si ridurrà a ben poco, ma chi accumula con fatica l'aumenterà."

1Timoteo 6:9

"Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione."

Ecclesiaste 5:9


“Dal mio punto di vista, la pandemia di COVID-19 non ha influenzato negativamente il settore blockchain. Anzi, ha stimolato una domanda sempre maggiore di innovazione e adozione blockchain. Rivelando le debolezze del nostro paradigma attuale, la crisi ha anche evidenziato l’urgente necessità di tecnologia blockchain. Per esempio, il COVID-19 ha dimostrato le debolezze dei sistemi centralizzati per la catena di fornitura, rivelandone la fragilità e la mancanza di agilità. Sfruttando la blockchain, possiamo creare una catena logistica decentralizzata in grado di verificare rapidamente e distribuire prodotti in base alle esigenze di un’area specifica. Allo stesso modo, la tecnologia blockchain potrebbe essere impiegata per il monitoraggio e la tracciabilità efficienti delle infezioni, proteggendo allo stesso tempo la privacy dei pazienti. Di fatto, stiamo già assistendo a questa evoluzione verso la blockchain in un periodo di incertezza. Sempre più istituzioni e persone stanno utilizzando Bitcoin in quanto considerato un asset mainstream e stabile in questi tempi difficili. Credi che il COVID-19 abbia dimostrato decisamente la nostra necessità non solo della blockchain, ma anche di un’economia davvero digitale e intelligente. D’ora in poi, dobbiamo abbandonare il paradigma attuale e abbracciare un mondo realmente digitalizzato e globalizzato, dotato della flessibilità, agilità ed efficienza necessarie per crescere e prosperare.”

Mike Belshe, CEO di BitGo

Un anno fa, chi avrebbe potuto immaginare quanto sarebbero state diverse le nostre vite nel giro di 12 mesi? Senza alcun dubbio, lo scorso novembre resterà un punto significativo nella storia dell’umanità, il momento in cui tutto ha avuto inizio. Anche se il “paziente zero” non è ancora stato confermato (e forse mai lo sarà), ora sappiamo che tutto è iniziato in Cina il 17 novembre 2019, quando il primo paziente ha presentato sintomi di una malattia dovuta a un nuovo coronavirus chiamato COVID-19, stando al report del South China Morning Post con riferimenti a dati governativi.

A gennaio 2020, la città di Wuhan nella Cina centrale è stata colpita dall’epidemia di COVID-19 in fortissima espansione, con “41 pazienti ricoverati in ospedale identificati come casi confermati in laboratorio,” secondo una pubblicazione su The Lancet. Solo due mesi dopo, a marzo, la World Health Organization ha dichiarato il COVID-19 una pandemia globale. Uno ad uno, i governi di tutto il mondo hanno chiuso i propri confini nazionali, sospeso eventi pubblici e vietato assembramenti. I dibattiti hanno riportato alla luce due termini, raramente usati in precedenza, che ora sono stati nominati parole dell’anno 2020 dal British Collins Dictionary: “lockdown” e “distanziamento sociale.”

È difficile immaginare quali aspetti della nostra vita non siano stati influenzati da questi drammatici e tragici eventi, con il numero di casi globali confermati ormai superiore a 60 milioni.


Nonostante tutto, l’attuale crisi di COVID-19 ha avuto anche un impatto positivo sul mondo. L’immobilismo europeo, che da tempo fa affidamento sul sistema finanziario tradizionale, è stato messo in discussione mentre la pandemia costringeva gli abitanti del continente a una transizione verso i pagamenti cashless e le criptovalute. Qualcuno sostiene che abbia persino accelerato l’adozione mainstream delle crypto e delle soluzioni commerciali basate su DLT a livello globale cambiando la concezione della gente nei confronti del denaro.

In particolare, la pandemia di COVID-19 ha favorito la narrativa di Bitcoin come bene rifugio, mentre le banche centrali stampano, secondo le stime, 15.000 miliardi di dollari in sussidi nel tentativo di attenuarne gli effetti sulle economie globali. Per sfuggire ai tassi d’inflazione in aumento, la gente si sta rivolgendo a Bitcoin come la prossima protezione contro l’inflazione.

Nel frattempo, i governi stanno avviando programmi di tracciamento COVID-19 per tutelare la salute pubblica, sollevando forti preoccupazioni relative a violazioni della privacy e all’incalzante morsa della centralizzazione nel processo. Inoltre, i governi hanno anche compiuto un altro passo avanti nell’erosione dell’autonomia civile attraverso lo sviluppo di Central Bank Digital Currency, iniziative promosse in tutto il mondo a causa della crisi dovuta al COVID-19. Mentre gli esperti vedono la soluzione per la tutela della privacy nelle tecnologie distribuite, rimane aperta la questione delle promesse esagerate circa la decentralizzazione.

Ad ogni modo, l’epidemia di coronavirus ha cambiato profondamente la vita di tutti, creando la nuova normalità in cui viviamo attualmente. Eppure, nonostante tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare dal punto di vista economico, politico e sociale dall’inizio dell’anno, la pandemia sta indubbiamente promuovendo l’innovazione digitale e accelerando di 20 anni lo sviluppo tecnologico dell’umanità.

È ancora troppo presto per sapere quando tutto questo finirà: ancora oggi il COVID-19 continua a diffondersi. A un anno dal primo caso nella città di Wuhan, Cointelegraph ha contattato diversi esperti in materia di tecnologia blockchain e crypto per le loro opinioni su come la pandemia di coronavirus ha influenzato il settore.

“Il COVID-19 ha aggravato le disuguaglianze per molte persone che non hanno accesso a servizi bancari, evidenziando le lacune nella nostra infrastruttura finanziaria in cui chi possiede meno paga di più — in media il costo per inviare 200$ è 14$. Nonostante la pandemia, la gente ha ancora bisogno di inviare denaro a familiari e amici all’estero. Di conseguenza, le rimesse hanno continuato ad aumentare in alcuni dei più grandi corridoi. Il corridoio dagli Stati Uniti al Messico, per esempio, ha registrato un aumento di rimesse considerevole dall’inizio della pandemia, con 4,02 miliardi di dollari inviati in Messico dall’estero a marzo 2020, una crescita del 36% da marzo 2019. Ripple può aiutare a ridurre i costi di questi pagamenti utilizzando crypto e blockchain per rendere le transazioni transfrontaliere più veloci, più economiche e più affidabili. Bitso, uno dei principali exchange in Messico, trasferisce quasi il 10% dei flussi totali di rimesse dagli USA al Messico attraverso la tecnologia Ripple che utilizza XRP come valuta di collegamento. Inoltre, l’interesse nel settore non è mai stato così alto. Importanti società come PayPal e Square hanno scommesso sulle crypto, spingendole verso il grande pubblico. Il riconoscimento da parte di queste compagnie ha contribuito a promuovere l’interesse per l’utilità delle criptovalute, e per la loro capacità di servire al meglio le imprese e i consumatori.”

Da Hongfei, fondatore di Neo, fondatore e CEO di Onchain



Cos' è una criptovaluta?

Una criptovaluta o criptomoneta (in inglese cryptocurrency) è una valuta digitale, basata sulla crittografia e più in particolare sulla tecnologia della blockchain[1]. Il sistema crittografico della blockchain impedisce la contraffazione e la duplicazione delle unità di moneta, e garantisce che il loro possessore sia unico.

Tipicamente le criptovalute non sono emesse né regolate da alcuna autorità centrale, a differenza delle monete tradizionali. Anche questa caratteristica deriva dalla natura delle blockchain, che tipicamente si basano su una rete P2P, decentralizzata e governata solamente dal proprio protocollo.

Le criptovalute possono essere utilizzate per acquisti e scambi tramite appositi strumenti informatici.

Prima pagina del The Times del 3 gennaio 2009, «Il cancelliere sul punto di un secondo salvataggio delle banche». Questa frase fu inclusa da Satoshi nel blocco genesi di Bitcoin come un messaggio simbolico e un riferimento critico alla crisi finanziaria del 2007-2008 e al sistema bancario tradizionale.


STORIA:

Prima della nascita di Bitcoin, esistevano già proposte di moneta digitale decentralizzata. Negli anni '80, David Chaum sviluppò eCash, una forma pionieristica di moneta elettronica basata su crittografia. Nel 1992, i crittografi Cynthia Dwork e Moni Naor introdussero il concetto di “prezzi computazionali”, ovvero l'idea che la risoluzione di puzzle matematici potesse rappresentare un valore intrinseco.

Nel 1997 Adam Back propose Hashcash, un sistema di proof-of-work per limitare lo spam. Nel 1998 i cypherpunk Wei Dai e Nick Szabo ipotizzarono valute digitali decentralizzate: rispettivamente b-money e Bit Gold. Nel 2004 Hal Finney sviluppò un sistema di valuta basato su proof-of-work riutilizzabile. Tuttavia, tutti questi tentativi soffrivano di limiti cruciali come la centralizzazione, la vulnerabilità al double spending o agli attacchi Sybil.

Il dominio bitcoin.org fu registrato il 18 agosto 2008. Il 31 ottobre dello stesso anno, Satoshi Nakamoto pubblicò un white paper intitolato Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System su una mailing list di crittografia. L’identità di Nakamoto rimane sconosciuta. Il software Bitcoin fu rilasciato open source nel gennaio 2009.

Il 3 gennaio 2009, Nakamoto minò il primo blocco della blockchain, noto come genesis block, contenente l'enigmatico messaggio: "The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks". Il 12 gennaio 2009, Hal Finney ricevette la prima transazione bitcoin della storia: 10 BTC inviati da Nakamoto.

Nel 2013, il FinCEN (dipartimento del Tesoro statunitense) classificò i miner come money services businesses, rendendoli soggetti alle leggi antiriciclaggio. Nello stesso anno, le autorità federali sequestrarono l’exchange Mt. Gox e oltre 30.000 BTC collegati a Silk Road. A dicembre, la Banca Popolare Cinese vietò l’uso di Bitcoin da parte delle istituzioni finanziarie, causando un drastico calo del prezzo.

Uno studio dell’Università di Cambridge del 2017 stimò tra 2,9 e 5,8 milioni gli utenti attivi di portafogli bitcoin. Nel 2017 fu attivato Segregated Witness (SegWit), un aggiornamento del protocollo volto a migliorare la scalabilità, e fu introdotta la Lightning Network. Nello stesso anno nacque la fork Bitcoin Cash. Il 18 dicembre 2017, il CME Group lanciò il primo contratto future su Bitcoin.

A partire dal 2020, varie società quotate in borsa (tra cui MicroStrategy, Square e Tesla) iniziarono ad acquistare bitcoin come riserva di valore. Nel 2021, Bitcoin è stato adottato da El Salvador come moneta a corso legale. Nello stesso anno è stato approvato il primo ETF statunitense basato su futures bitcoin, e si è registrata l’attivazione dell’aggiornamento Taproot, che ha introdotto firme Schnorr e miglioramenti per i contratti intelligenti.

Nel 2022, Bitcoin è stato utilizzato come metodo di raccolta fondi durante le proteste dei camionisti in Canada, eludendo il blocco dei conti bancari. Nel corso dell’anno, il mercato delle criptovalute ha subito un calo significativo a causa del collasso di vari progetti come TerraUSD e Celsius Network.

Nel 2023, è stato introdotto il supporto agli NFT sulla blockchain di Bitcoin tramite il protocollo Ordinals. Nel gennaio 2024, la SEC statunitense ha approvato i primi ETF spot su Bitcoin, aprendo il mercato agli investitori istituzionali. A novembre 2024, Bitcoin ha superato i 90 000 dollari di valore, toccando quota 100 000 il 23 novembre. A marzo 2025, il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di una riserva strategica in bitcoin.



BITCOIN

Bitcoin (simbolo: ₿, codice: BTC o XBT) è una criptovaluta e un sistema di pagamento decentralizzato basato su tecnologia peer-to-peer e software a codice aperto. Fu proposto nel 2008 da un’entità sconosciuta identificata dallo pseudonimo di Satoshi Nakamoto[2], che pubblicò un white paper intitolato Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System. L’implementazione della rete e del software avvenne nel 2009, segnando l’inizio dell’utilizzo effettivo di bitcoin come valuta digitale.

Per convenzione, il termine Bitcoin con la maiuscola si riferisce alla rete e alla tecnologia sottostante, mentre bitcoin minuscolo indica la valuta in sé.

La rete Bitcoin consente transazioni senza intermediari grazie a un meccanismo di consenso distribuito chiamato mining, un processo computazionale che valida e registra le transazioni all'interno di una blockchain pubblica e immutabile.

Basato su un’ideologia di libero mercato e decentralizzazione, bitcoin è considerato da molti un bene rifugio o un asset speculativo, ed è stato descritto da alcuni studiosi come una potenziale bolla economica. La sua natura pseudonima (non completamente anonima) ha suscitato preoccupazioni in merito all’utilizzo per attività illecite, attirando l’attenzione dei regolatori finanziari internazionali e portando diversi paesi a imporne restrizioni o divieti.

Un evento significativo nella sua storia è stata l’adozione del bitcoin come moneta a corso legale da parte di El Salvador nel 2021, primo Stato al mondo a compiere tale passo.

Il funzionamento di Bitcoin si basa sulla collaborazione tra migliaia di computer connessi in una rete peer-to-peer, ognuno dei quali agisce come nodo e mantiene una copia indipendente di un registro distribuito pubblico delle transazioni, noto come blockchain, senza la supervisione di un'autorità centrale. Le transazioni sono validate attraverso l'uso della crittografia, rendendo praticamente impossibile per un utente spendere i bitcoin appartenenti a un altro, a patto che le chiavi private restino segrete.

Il consenso tra i nodi sul contenuto della blockchain viene raggiunto tramite un processo computazionale intensivo chiamato proof of work, noto anche come mining. Questo processo viene svolto da dispositivi specializzati, detti miner, che risolvono complessi problemi matematici per aggiungere nuovi blocchi alla catena. Il mining serve principalmente a prevenire il double spending (la spesa doppia della stessa unità di valuta) e garantisce l'integrità cronologica delle transazioni. Inoltre, ha effetti collaterali desiderabili, come l'aumento della sicurezza contro attacchi o tentativi di modifica della cronologia, poiché un attaccante dovrebbe disporre di più potenza computazionale del resto della rete combinata. Il processo regola anche la creazione di nuove monete (ricompensa del blocco, un valore che si dimezza ogni quattro anni circa) e la loro immissione in circolazione. Tuttavia, comporta un consumo energetico molto elevato ed è stato oggetto di critiche per il suo impatto ambientale.

Bitcoin è spesso considerato dagli esperti finanziari non come una moneta vera e propria, ma come una riserva di valore altamente volatile. A differenza delle valute fiat tradizionali, non si basa su un'autorità emittente centrale, e il suo valore è determinato esclusivamente dalla legge della domanda e offerta.

I bitcoin sono conservati in portafogli digitali (wallet), che possono essere dispositivi fisici, software locali o servizi online. Ogni wallet è associato a uno o più indirizzi bitcoin, identificati da stringhe alfanumeriche tra i 25 e i 36 caratteri, necessari per inviare o ricevere pagamenti. Il sistema è pseudo-anonimo: l'identità degli utenti non è espressamente collegata agli indirizzi, ma tutte le transazioni sono pubblicamente e permanentemente visibili sulla blockchain. Errori nella trascrizione degli indirizzi possono risultare nella perdita irreversibile dei fondi. Per semplificare le operazioni, è possibile utilizzare codici QR.

La struttura decentralizzata e censura-resistente della rete rende praticamente impossibile a governi o entità terze bloccare i trasferimenti, sequestrare bitcoin senza possedere le relative chiavi private, o influenzarne direttamente la quantità in circolazione tramite inflazione.

Bitcoin rappresenta una delle prime applicazioni pratiche del concetto di criptovaluta, teorizzato per la prima volta nel 1996 da Wei Dai nella proposta di un sistema chiamato b-money.

N.B.:



[2] Satoshi Nakamoto

Satoshi Nakamoto (中本哲史?, Nakamoto Satoshi) è lo pseudonimo della persona o del gruppo di persone dietro all'invenzione della criptovaluta Bitcoin (codice: BTC o XBT). Il termine "Bitcoin" fa riferimento anche al software open source progettato per implementare il protocollo di comunicazione e la rete peer-to-peer che ne risulta.

Nel novembre del 2008 Satoshi Nakamoto presentò il protocollo Bitcoin sulla Cryptography Mailing List, ospitata dal sito metzdowd.com. Nel 2009 rilasciò la prima versione del software client e collaborò in maniera anonima con altri sviluppatori per migliorare il progetto. Nel 2010 si ritirò dalla comunità relativa al Bitcoin. L'ultimo suo contatto ufficiale risale al 2011, quando dichiarò di essere passato ad altri progetti, affidando la gestione di Bitcoin a Gavin Andresen e comunicando che il progetto era in buone mani.

Identità di Satoshi Nakamoto

Esistono più teorie riguardanti l'identità di Satoshi Nakamoto. A oggi non è ancora chiaro se si tratti di un uomo, una donna o di un gruppo di persone. In giapponese il termine "satoshi nakamoto" può avere i seguenti significati:

"satoshi" significa "un pensiero chiaro, veloce e saggio".
"naka" può significare "medium", "dentro" o "relazione".
"moto" può significare "origine" o "fondamento".
Tuttavia tali significati non offrono indizi sulla reale identità dell'inventore di Bitcoin.

Inizialmente si pensava che fosse Michael Clear, laureato in crittografia al Trinity College ma questi ha negato di esserlo. Altri sospettavano che fosse Vili Lehdonvirta, ex sviluppatore di giochi finlandese (anche sociologo ed economista), ma anch'egli negò di essere il fondatore della criptovaluta.

Adam Penenberg, professore della New York University, ipotizzò che dietro il personaggio misterioso si nascondessero tre persone: Neal King, Vladimir Oksman e Charles Bry. La tesi di Penenberg si basa su una ricerca effettuata su Google di alcune particolarità del protocollo Bitcoin che riconducono a una richiesta di brevetto per l'aggiornamento e la distribuzione delle chiavi di crittografia. Il brevetto era stato richiesto proprio da King, Oksman e Bry.

Nick Szabo, informatico ed esperto di crittografia, è stato a lungo sospettato di essere Satoshi insieme al collaboratore Laszlo Hanyecz. A Nick Szabo viene attribuita l'invenzione del concetto di smart contract con l'obiettivo di regolamentare e creare dei protocolli di commercio elettronico tra estranei su internet. Gli smart contract, oggi, sono la base delle criptovalute e delle blockchain.

Nel marzo del 2014, dopo ben sei anni dalla pubblicazione da parte dell'utente Satoshi Nakamoto sul deep web della documentazione di questa nuova valuta digitale, il settimanale Newsweek identificò Dorian Nakamoto come creatore dei Bitcoin. Fu la prima volta che una testata tentò di svelare l'identità di Satoshi Nakamoto, generando stupore tra gli appassionati di questo mondo.

Altri pensano che sia Martii Malmi, uno sviluppatore finlandese, il quale si occupò del Bitcoin sin dagli inizi, realizzando anche l'interfaccia utente del sistema. Alcune voci attribuirebbero l'invenzione anche al creatore di MtGox, Jed McCaleb,  uno statunitense amante della cultura giapponese residente appunto in Giappone. Altre teorie invece portano a Donal O'Mahony e a Michael Peirce, i quali scrissero un elaborato sui pagamenti digitali nelle piattaforme e-commerce.

Craig Steven Wright

Nel dicembre 2015, secondo due articoli d'inchiesta pubblicati da Wired e Gizmodo, Craig Steven Wright, imprenditore australiano, sarebbe il creatore dei Bitcoin. L'articolo riportò l'apparizione di Craig Wright via Skype all'evento di quell'anno, il "Bitcoin Investor's Conference" a Las Vegas, nel quale lui stesso dichiarò di essere il creatore dei Bitcoin. Poche ore dopo, la polizia federale australiana entrò nel suo appartamento per eseguire un controllo, ma Craig Wright e sua moglie se n'erano già andati.

Il 2 maggio 2016 Craig Steven Wright ha pubblicamente dichiarato di essere Satoshi Nakamoto. Wright ha rivelato la sua identità alla BBC, al The Economist e a GQ. Al fine di dimostrare la sua affermazione, ha firmato un messaggio con la chiave di crittografia privata associata alla prima transazione in Bitcoin. Tuttavia la validazione di questa firma è contestata.

Il 4 maggio 2016 Wright promette di eseguire un trasferimento di Bitcoin dal wallet di Satoshi. Tale trasferimento sarebbe stata una prova inconfutabile, in quanto avrebbe dimostrato che Wright era in possesso delle chiavi d'accesso che solo Satoshi poteva detenere. Ma il giorno successivo, cancella tutti i post sul suo blog e pubblica una nota intitolata "I'm sorry" nella quale dichiara che era pronto a pubblicare ulteriori prove ma di non aver avuto il coraggio di farlo. Conclude la nota con un "addio". Nello stesso anno Wright ha presentato una richiesta di copyright per il white paper di Bitcoin, originariamente scritto da Satoshi Nakamoto. Un portavoce di Wright ha dichiarato al Financial Times che questo è stato "il primo riconoscimento da parte dell'agenzia governativa di Craig Wright come Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin". L'Ufficio per il diritto d'autore degli Stati Uniti ha emesso un comunicato stampa chiarendo che non era così.

Il 20 maggio 2024, sul sito ufficiale di Craig Steven Wright, è comparso un avviso con scritto che l'Alta Corte di Inghilterra e Galles ha ritenuto che Craig Wright abbia mentito in tutte le sue dichiarazioni e che non è lui il creatore di Bitcoin.

Adam Back

Gli indizi più numerosi riguardo all'identità di Satoshi puntano ad Adam Back, l'inventore del predecessore di Bitcoin, Hashcash, come indicato dal Financial Times o dall'indagine effettuata dal canale YouTube Barely Sociable.

[1]

Che cosa è una tecnologia blockchain?

Una blockchain (in italiano: blocchi concatenati) è un database in cui i singoli record, denominati "blocchi", sono collegati tra loro utilizzando la crittografia. I blocchi possono solamente essere aggiunti al database, non modificati né eliminati. Ogni blocco contiene, oltre ai dati, un hash crittografico del blocco precedente e una marca temporale, formando effettivamente una catena. I dati di un determinato blocco non possono essere modificati senza alterare i blocchi successivi. Ciò garantisce l'immutabilità e l'immodificabilità dei dati registrati, rendendo la blockchain adatta, per esempio, a registrare le transazioni in criptovaluta.

Rappresentazione della blockchain con i blocchi della catena principale (blocchi neri), con il blocco di genesi (blocco verde) e i blocchi orfani (blocchi viola).

La blockchain è un registro distribuito (distributed ledger), ovvero un database decentralizzato, replicato in più copie gestite da soggetti diversi, senza un amministratore centrale. La coerenza tra le varie copie è garantita dal protocollo condiviso. Quando viene autorizzata l'aggiunta di un nuovo blocco, ogni nodo aggiorna la propria copia.


Un messaggio biblico nascosto nel blocco 666,666

Bitcoin potrebbe essere un “Marchio della Bestia”? Nel 2009, un il messaggio biblico è stato incluso nel primo blocco Bitcoin che è stato estratto. Il messaggio "Satoshi non è Dio" era nascosto in questo blocco. Solo degli sciocchi potrebbero sviluppare un sistema con così tanta vulnerabilità. Questo messaggio suggerisce che la persona che ha inventato Bitcoin non è contenta di come viene utilizzata la valuta.

Gli effetti diffusi dello status di Bitcoin come "Marchio della Bestia" sono estesi. Se fosse vero, potrebbe dare più potere all'autorità pubblica, essere usato per tracciare e controllare le persone, controllare l'economia e portare l'Anticristo al potere.

Il 3 gennaio 2009, alle 18:15:05 UTC, è stato estratto il primo blocco della blockchain di Bitcoin. Il suo nome era Blocco 666,666. Al fortunato scavatore che avesse trovato il blocco sono stati dati 50 BTC. Il blocco conteneva il messaggio "Satoshi non è un Dio".

Alcuni credono che Bitcoin sia il "Marchio della Bestia" menzionato nell'Apocalisse della Bibbia. Il "Marchio della Bestia" sarà tatuato sulla fronte o sulla mano destra di coloro che adorano la Bestia. La dannazione sarà riservata agli individui che portano il "Segno dell'apostasia".

I ricercatori si sono imbattuti nel messaggio nel blocco 666,666 della blockchain di Bitcoin. In questo articolo, esamineremo anche alcuni importanti versetti della Bibbia a riguardo. Questo messaggio conteneva un avvertimento del creatore di Bitcoin, che implicava che il creatore non era soddisfatto dell'utilizzo della valuta. Inoltre, il messaggio emette un disclaimer che afferma che Bitcoin potrebbe essere troppo suscettibile al rischio. Queste ripercussioni potrebbero avere effetti di vasta portata sulle economie globali e sul controllo se Bitcoin è il "Marchio della Bestia" menzionato nell'Apocalisse.

Bitcoin e il “Marchio della Bestia” Alcune persone credono che il “Marchio della Bestia” nel libro dell’Apocalisse potrebbe essere Bitcoin.

Il “Marchio della Bestia” come descritto nella Bibbia

In Apocalisse, la Bibbia entra nei dettagli sul “Marchio della Bestia”. Che sarà tatuato sulla fronte o sulla mano destra di coloro che adorano la Bestia. La dannazione sarà riservata agli individui che portano il “Segno del male”. L’Anticristo è rappresentato dal “Marchio della Bestia”, o fedeltà a Satana.

Un marchio che verrà mostrato su coloro che adorano l'Anticristo è noto come il "Marchio della Bestia", come descritto nel libro dell'Apocalisse. Saranno condannati alla dannazione e dimostrati seguaci di Satana da questa impronta. Il "Marchio della Bestia" simboleggia la devozione a Satana e l'opposizione a Dio.

Coloro che hanno il “Marchio della Bestia” soffriranno per l’eternità all’Inferno. Indicando che hanno scelto Satana invece di Dio, questo marchio dimostra che hanno rifiutato Gesù Cristo. Il “Marchio della Bestia”, un segno negativo, dovrebbe essere evitato a tutti i costi.

Se queste affermazioni fossero vere, gli effetti devasterebbero Bitcoin e il mercato in generale.

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo viene fornito solo a scopo informativo. Non è offerto o destinato a essere utilizzato come consulenza legale, fiscale, di investimento, finanziaria o di altro tipo.

Sorgente dnacrypto.co


Citazione biblica trovata nel blocco Bitcoin numero 666.666

Nel blocco numero 666.666 della blockchain di Bitcoin è stato scoperto un messaggio biblico: "Non lasciarti vincere dal male..."

Un messaggio biblico nascosto è stato trovato in una transazione nel blocco numero 666.666 della Bitcoin blockchain di Bitcoin.

Il messaggio è una citazione dal sesto libro del Nuovo Testamento, la Lettera ai Romani. Individuato per la prima volta da @emzy@bitcoinhackers.org, recita:

“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Romani 12:21).

Riferimento biblico nel blocco Bitcoin 666.666. Fonte: Bitcoinhackers.org

La transazione in questione ha visto un importo equivalente di Bitcoin – 432.100 satoshi (160 dollari) – inviato a due indirizzi diversi. I primi caratteri di questi indirizzi contengono le parole "Dio" e "Bibbia".

La transazione in questione ha visto un importo equivalente di Bitcoin – 432.100 satoshi (160 dollari) – inviato a due indirizzi diversi. I primi caratteri di questi indirizzi contengono le parole "Dio" e "Bibbia".

Output degli indirizzi. Fonte: Blockchain.com


Chiunque abbia inviato le transazioni ha pagato oltre 50 dollari di commissioni, pari a cinque volte la commissione media di transazione massima di Bitcoin quel giorno. Ciò implica che l'obiettivo del mittente fosse quello di includere le sue transazioni, e il messaggio, specificamente nel blocco 666.666.

Non è la prima volta che un messaggio nascosto viene trovato nella blockchain di Bitcoin. L'esempio più famoso è il messaggio trovato nel primo blocco mai estratto, noto come "blocco genesi".

"The Times 03/01/2009 Il Cancelliere sull'orlo di un secondo salvataggio per le banche." Un follow-up è stato messo in atto durante la prima fase della frenesia di stampa di moneta da parte della Federal Reserve degli Stati Uniti nel 2020 in risposta alla crisi del COVID-19. Il blocco numero 630.000 ha rivelato il seguente messaggio:

"NYTimes 09/Apr/2020 Con un'iniezione di 2,3 trilioni di dollari, il piano della Fed supera di gran lunga il salvataggio del 2008".

Impiantare messaggi nella blockchain è diventato un evento comune negli ultimi anni. I messaggi precedenti si presentavano sotto forma di proposte di matrimonio, poesie, elogi funebri e parolacce in generale.

Fonte: cointelegraph.com

Leggi anche:

La Florida approva una legge che consente l'uso di oro e argento come mezzo di pagamento


Il World Economic Forum (WEF) ha una chiara attenzione sull'implementazione di monete digitali, come la moneta digitale della banca centrale (CBDC) e l'euro digitale. Il WEF discute e promuove le politiche relative alla tecnologia della finanza, comprese le monete digitali, e le loro implicazioni per il futuro economico. 

La Bibbia dichiara apertamente di non partecipare alle opere infruttuose delle tenebre e di denunciarle. (Isaia 29:15; Giovanni 3:19; Romani 13:12; Efesini 5:11), e che queste opere sono il guadagno senza fatica di molti soldi perché questo è contrario alla Bibbia e al Vangelo (Ebrei 13:5; Proverbi 13:11; 1 Timoteo 6:9; Ecclesiaste 5:9; Luca 12:15; Matteo 6:21).

Una volta stabilitasi al potere, la bestia (Anticristo) e la forza dietro di essa (Satana) si muoveranno per stabilire un controllo assoluto su tutti gli abitanti della Terra. Il loro scopo in realtà sarà quello di ricevere l'adorazione che Satana ha cercato sin da quando è stato cacciato dal Cielo (Isaia 14:12-14). Un modo per farlo sarà controllare tutto il commercio, ed ecco l'idea di una moneta unica globale. Apocalisse 13:16-17 descrive un qualche tipo di marchio satanico, necessario per comprare e vendere. Chiunque rifiuti il marchio non sarà in grado di comprare cibo, indumenti o altri generi di prima necessità. 

Senza dubbio, la stragrande maggioranza delle persone riceverà il marchio semplicemente per sopravvivere. Il versetto 16 rende chiaro che si tratterà di un sistema universale nel quale tutti, ricchi e poveri, grandi e piccoli, porteranno il marchio sulla mano o sulla fronte. 

C'è moltissima speculazione su come verrà esattamente applicato questo marchio, ma le tecnologie disponibili al momento potrebbero rendere la sua applicazione molto facile.




Guardate questo video cosa dice sul Bitcoin (al minuto: 1:07)


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