LANTERNE ROSSE -1991

 



Lanterne rosse (大紅燈籠高高掛T, 大红灯笼高高挂S, Dà Hóng Dēnglóng Gāogāo GuàP, lett. "Appendete in alto la grande lanterna rossa") è un film del 1991 diretto da Zhāng Yìmóu, basato sul romanzo Mogli e concubine di Su Tong.

"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli."

Matteo 5:3




Cina del Nord, periodo dei signori della guerra, 1920: dopo la morte del padre, la giovanissima studentessa universitaria Songlian viene chiesta in moglie da Chen Zuoqin, maturo discendente di un'antica dinastia. La ragazza accetta, sia perché con la morte del padre è caduta in miseria, sia per i contrasti insanabili con la matrigna. L'uomo ha già tre mogli, Yuru, Zhuoyun e Meishan, che abitano con lui nella sua immensa dimora: ciascuna di loro aspetta che davanti alla porta della propria camera vengano appese le lanterne rosse, che stanno a significare che il marito passerà la notte con lei e che potrà disporre di certi privilegi per il giorno in corso e per quello successivo, fino a che le lanterne non si accenderanno di nuovo.


Songlian ben presto capisce di cosa in realtà la aspetti tra le mura del palazzo e quanto quel semplice massaggio ai piedi, privilegio per la prescelta, sia diventata un'ossessione per ciascuna delle Signore: già la prima notte di nozze viene disturbata da Meishan, la Terza Signora, che con la scusa di un malore fa in modo che Chen la abbandoni e dorma assieme a lei. Il giorno dopo la Quarta Signora fa la conoscenza delle altre tre: Yuru, la Prima Signora, nonostante abbia la facoltà di sostituire il marito nella gestione della casa, è invecchiata precocemente e vive una vita triste e passiva, mentre Zhuoyun, la Seconda Signora, è l'unica ad accoglierla con modi amichevoli. Meishan è un'ex-soprano ancora attraente, che tratta la nuova arrivata con freddezza, continua a fingere malori per interrompere gli amplessi del marito con la nuova arrivata e disturba il loro sonno col suo canto. C'è inoltre Yan'er, la domestica che viene assegnata a Songlian, la quale si mostra da subito ostile alla nuova padrona: la ragazza ha una tresca segreta con Chen, e sperava di diventare la Quarta Signora, ma in seguito all'arrivo della legittima sposa può soltanto appendere delle lanterne rosse nel segreto della propria camera e sognare di essere una concubina.


Songlian trova difficile adattarsi a questa nuova vita, e ben presto si attira il malcontento del marito che comincia a passare più tempo con le altre consorti. Intanto Feipu, figlio di Yuru e Chen, fa ritorno alla dimora e affascina Songlian con il suono del flauto, cosa che il padre di lei faceva quando era in vita. Venuto a sapere che lei tiene un flauto in camera, sospettando una tresca col proprio figlio, Chen glielo brucia, ignaro che si trattasse dell'unico ricordo che Songlian avesse del defunto padre. In seguito Zhuoyun inscena un incidente, durante il quale si fa tagliare da Songlian parte dell'orecchio; questo fa sì che Chen passi più notti assieme a lei.

Songlian diventa sempre più insofferente, e Meishan sarà l'unica a mostrarle un po' di rispetto; entrata in confidenza con lei, le rivela che la Seconda Signora, apparentemente gentile, è una donna perfida che ordisce complotti alle spalle di tutte le altre mogli ricorrendo a malefici mortali con l'aiuto di Yan'er. Per riconquistare le attenzioni del marito, Songlian finge di essere incinta, e nel palazzo si festeggia lasciando accese le lanterne giorno e notte nel suo cortile. Yan'er scopre però l'inganno e lo riferisce a Zhuoyun, che smaschera Songlian facendola visitare da Gao, il medico di famiglia. Indignato, Chen fa coprire di nero le lanterne del cortile, segno di umiliazione estrema.



Songlian si vendica rivelando alle altre mogli il segreto di Yan'er, esponendo le lanterne rosse da lei usate nella sua camera. Per punizione, Yan'er viene costretta a restare per ore inginocchiata nella neve a guardare le sue lanterne che bruciano; la donna potrebbe porre fine al supplizio ammettendo il suo torto, ma lei rifiuta di farlo e si lascia morire per polmonite. Songlian, che non intendeva causare la morte di Yan'er, cade in depressione e si ubriaca, rivelando senza volerlo a Zhuoyun il tradimento di Meishan, che le aveva confidato di avere una tresca con Gao. La Terza Moglie viene pertanto impiccata dai servi del padrone in una stanza segreta indicata come Stanza della Morte, dove altre concubine infedeli erano state giustiziate prima di lei. Scoperto l'accaduto, Songlian denuncia l'omicidio al padrone ma questi, essendo il vero mandante, l'accusa di essere impazzita. Sentendosi causa della morte dell'unica persona che l'aveva trattata con rispetto, Songlian impazzisce definitivamente: addobba la camera di Meishan con le lanterne rosse, suona un suo disco e crea l'illusione di un fantasma nella casa, causando il terrore degli abitanti.


Trascorre un anno. La Quinta Signora, poco più che bambina, appena giunta al palazzo viene sottoposta al rituale delle lanterne rosse e del massaggio ai piedi. A un certo punto nota Songlian vagare in trance nel cortile, e chiede chi sia costei: "Era la nostra Quarta Signora - le viene risposto - è diventata pazza".


"Perché Dio ha permesso la poligamia/bigamia nella Bibbia?"

 La questione della poligamia è interessante perché la maggior parte delle persone oggi condanna la poligamia come immorale, mentre la Bibbia non la condanna mai in modo esplicito. Il primo episodio di poligamia nella Bibbia è il caso di Lamec in Genesi 4:19: “Lamec prese due mogli”. Diversi uomini importanti nell’Antico Testamento erano poligami: Abramo, Giacobbe, Davide e Salomone e molti altri avevano tutti più di una moglie. In Samuele 12:8, Dio parla attraverso il profeta Natan e dice che se Davide non avesse avuto moglie e concubine sufficienti, Dio gliene avrebbe dato ancora altre. Secondo 1 Re 11:3 Salomone aveva 700 mogli e 300 concubine (mogli di grado inferiore). Che cosa dobbiamo dire di fronte a questi casi di poligamia nell’Antico Testamento? Ci sono tre domande alle quali bisogna rispondere: 1) Perché Dio ha permesso la poligamia nell’Antico Testamento? 2) Cosa pensa Dio della poligamia oggi? 3) Perché c’è stato un cambiamento dal passato a oggi?

1) Perché Dio ha permesso la poligamia nell’Antico Testamento? La Bibbia non spiega in modo specifico perché Dio ha permesso la poligamia. Possiamo solo speculare sul silenzio di Dio in merito, e considerare alcuni fattori. In primo luogo ci sono sempre state più donne nel mondo di uomini. Le statistiche attuali mostrano che circa il 50.5% della popolazione mondiale è femminile, lasciando quindi il 49.5% maschile. Se anticamente le proporzioni erano analoghe e se si moltiplicano i dati per milioni di persone, ciò significa che c’erano decine di migliaia di donne in più rispetto agli uomini. In secondo luogo, la guerra nei tempi antichi era particolarmente brutale e produceva molte fatalità. Ciò avrebbe ulteriormente diminuito la proporzione degli uomini rispetto alle donne. In terzo luogo, dato che le società erano patriarcali, era quasi impossibile che una donna non sposata potesse provvedere a sé stessa da sola. Le donne erano spesso senza istruzione. Le donne quindi dipendevano dai loro padri, fratelli e mariti per il loro sostentamento e la loro protezione. Le donne non sposate spesso erano soggette alla prostituzione e alla schiavitù. La differenza significativa tra il numero di uomini e di donne ne avrebbe lasciate molte in situazioni molto poco favorevoli.

Sembra quindi che Dio abbia permesso la poligamia per proteggere e provvedere ai bisogni delle donne che altrimenti non avrebbero trovato marito. Un uomo poteva avere più di una moglie per poter essere il loro protettore e sostenitore. Anche se questa situazione non era ideale, era molto meglio vivere in un contesto poligamo piuttosto che affrontare le alternative dell’epoca di prostituzione, schiavitù oppure la prospettiva di morire di fame. In aggiunta alla questione del sostegno e della protezione, la poligamia permetteva all’umanità di procreare molto più velocemente, così adempiendo il comandamento di Dio: “Voi dunque crescete e moltiplicate; spandetevi sulla terra, e moltiplicate in essa” (Genesi 9:7). Gli uomini possono mettere in cinta diverse donne nello stesso periodo, agevolando l’espansione numerica dell’umanità in modo più veloce rispetto al far nascere un solo figlio all’anno.

2) In che modo Dio considera la poligamia oggi? Anche se la Bibbia permette la poligamia, la monogamia è presentata come la scelta che si conforma maggiormente all’ideale di Dio per il matrimonio. La Bibbia dice che l’intenzione originaria di Dio era che un uomo fosse sposato con una sola donna: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie (singolare) e i due saranno una carne sola (non plurale)” (Genesi 2:24). Sebbene Genesi 2:24 è un testo che descrive la natura del matrimonio e non il numero delle persone coinvolte, è comunque degno di nota il fatto che venga usato sempre il singolare. In Deuteronomio 17:14-20 Dio dice che i re non dovevano moltiplicare le mogli (e neppure i cavalli o l’oro). Anche se ciò non equivale ad un divieto di avere più mogli, si capisce che è problematico avere più di una moglie. L’esempio di questa situazione è visibile nella vita di Salomone (1 Re 11:3-4).

Nel Nuovo Testamento, in 1 Timoteo 3:2,12 e in Tito 1:6, troviamo che tra le qualifiche per essere un leader spirituale viene elencato quello di “essere marito di una sola moglie”. Non è chiaro a che cosa si riferisce con esattezza questa frase, che si traduce letteralmente “uomo da una sola moglie”. Anche se non dovesse far riferimento specifico alla poligamia, è comunque chiaro che il poligamo non può essere considerato un uomo da una sola donna. Sebbene queste qualifiche si riferiscono in particolare alla leadership spirituale, si applicano anche a tutti i Cristiani. Tutti infatti dovrebbero avere queste qualifiche: “irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro; che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza”. Se siamo chiamati ad essere santi (1 Pietro 1:16), e se questi standard descrivono la santità degli anziani e dei diaconi, allora descrivono la santità di chiunque.

Efesini 5:22-33 descrive il rapporto tra marito e moglie. Quando si riferisce al marito al singolare, si riferisce poi sempre ad una moglie al singolare. “Poiché il marito è capo della moglie (singolare)… , Chi ama sua moglie (singolare) ama se stesso…. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e s'unirà a sua moglie (singolare), e i due diverranno una stessa carne… Ma d'altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie (singolare), come ama se stesso; e altresì la moglie (singolare) rispetti il marito”. Sebbene un testo parallelo, Colossesi 3:18-19, fa riferimento ai mariti e alle mogli al plurale, è chiaro che Paolo sta parlando di tutti i mariti e di tutte le mogli tra i credenti di Colosse, e non sta indicando che un uomo può avere più di una moglie. Efesini 5:22-33 invece parla in particolare del rapporto matrimoniale. Se la poligamia fosse ammessa, tutta l’illustrazione del rapporto di Cristo con il Suo corpo (la chiesa), che illustra la relazione matrimoniale, decade.

3) Perché le cose sono cambiate nel tempo? Non si tratta qui del fatto che Dio non permette più la poligamia quando prima la permetteva, ma di un ritorno al piano originario di Dio per il matrimonio. Anche considerando ad Adamo ed Eva, vediamo che la poligamia non era l’intento originario di Dio. Sembra che Dio abbia permesso la poligamia per risolvere un problema, ma non era l’ideale. Nella maggior parte delle società moderne, non c’è alcun bisogno della poligamia. Nella maggior parte delle culture, le donne possono provvedere e proteggere sé stesse e quindi l’unico aspetto “positivo” della poligamia viene a mancare. Inoltre, la maggior parte delle nazioni ha dichiarato illegale la poligamia, e secondo Romani 13:1-7 dobbiamo obbedire le leggi dei nostri governi. L’unica occasione nella quale possiamo disobbedire ad una legge è quando essa viola i comandamenti di Dio (Atti 5:29). Dato che Dio permette la poligamia, ma non la comanda, ogni legge contro la poligamia va rispettata.

Esistono dei casi oggi nei quali la poligamia potrebbe ancora essere accettabile? Forse si, ma è inconcepibile che non si possano trovare altre soluzioni. In base al fatto che nel matrimonio si diventa “una sola carne”, che è essenziale coltivare l’unità e l’armonia nel matrimonio e che non c’è nessun bisogno reale per la poligamia, è la nostra ferma credenza che la poligamia non onora Dio né corrisponde al suo piano per il matrimonio.



In fine facciamo un riassunto finale:

La Bibbia, sebbene presenti esempi di poligamia tra personaggi biblici, non la promuove come modello ideale. Il concetto di monogamia, ovvero l'unione di un uomo e una donna in matrimonio, è presentato come il piano originale di Dio per il matrimonio, come espresso in Genesi 2:24, "L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne". Mentre la Bibbia descrive casi di poligamia, specialmente nell'Antico Testamento, questi sono spesso contestualizzati in situazioni specifiche e non sono presentati come esempi da seguire. 

Antico Testamento:

La Bibbia, soprattutto nell'Antico Testamento, mostra esempi di uomini con più mogli, come Abramo, Giacobbe, e re Davide. Tuttavia, questi casi spesso avvengono in contesti culturali e storici specifici, dove la poligamia poteva essere una pratica diffusa per ragioni di sopravvivenza o per garantire una discendenza. In alcuni casi, la poligamia era regolata da leggi, come in Deuteronomio 21:15-17, ma non è mai presentata come un ideale. 

Nuovo Testamento:

Il Nuovo Testamento, a differenza dell'Antico, enfatizza l'unità del matrimonio, descritto come una relazione tra un uomo e una donna, basata sull'amore e il rispetto reciproco. La poligamia non è mai menzionata positivamente e, in alcuni passaggi, viene implicitamente scoraggiata. Il matrimonio, secondo il Nuovo Testamento, è un'immagine dell'amore tra Cristo e la Chiesa, un'immagine che si adatta meglio alla monogamia. 





Monogamia come ideale:

La monogamia, ovvero il matrimonio tra un uomo e una donna, è spesso vista come il modello originale di matrimonio, come espresso in Genesi 2:24 e ripreso nel Nuovo Testamento. Il matrimonio monogamico è visto come un'unione profonda e indissolubile, che riflette l'amore e l'unità di Dio. 

Poligamia come pratica storica:

La poligamia, sebbene presente nella Bibbia, non è presentata come un ideale morale o come una pratica da seguire, ma piuttosto come una realtà storica, spesso legata a situazioni specifiche e a contesti culturali particolari. 

In sintesi, la Bibbia offre una visione complessa sulla poligamia. Mentre mostra esempi di uomini con più mogli, soprattutto nell'Antico Testamento, il Nuovo Testamento e vari passaggi sottolineano l'importanza della monogamia come modello di matrimonio ideale. 

In Cina vi è ancora permessa la poligamia ?

No, la poligamia non è permessa in Cina. La Cina ha adottato una legge sul matrimonio nel 1953 che stabilisce la monogamia come unica forma legale di matrimonio, abbandonando la poligamia che era stata praticata in passato, specialmente tra le classi dominanti. La legge attuale mira alla parità tra uomo e donna e alla libera scelta del matrimonio, escludendo la possibilità di avere più coniugi contemporaneamente. 

La poligamia, storicamente presente in Cina, era più diffusa tra re, imperatori e classi dominanti. Tuttavia, con l'avvento della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, si è cercato di eliminare questa pratica, promuovendo la monogamia e l'uguaglianza di genere. 

Quindi, mentre in passato la poligamia poteva essere una realtà in Cina, attualmente è vietata dalla legge e non è riconosciuta come forma legale di matrimonio. 

Il film:






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