SAN NICOLA! Oggi, 6 dicembre 2024, è la Sua festa.
SAN NICOLA! Oggi, 6 dicembre 2024, è la Sua festa.
Ecco la supplica per chiedere una grazia al vero Babbo Natale
PREGHIERA A SAN NICOLA
O glorioso San Nicola, mio protettore e padre buono, eccomi alla tua presenza per supplicarti umilmente di volgere su di me sguardo benevolo e misericordioso. Quante generazioni di fedeli si sono rivolte a te, quante lacrime sono state versate al tuo cospetto, quante intime gioie o state confessate e quante invocazioni ti sono state rivolte!
Ad esse unisco in questo momento le mie preghiere per invocare la tua potente intercessione. Tu conosci i segreti del mio cuore, i miei affanni, i miei desideri. Presentali al cospetto di Dio e chiedi per me la grazia di essere esaudito. Il Signore nella sua infinita misericordia, nonostante le mie infedeltà di ogni giorno, mi conceda di avere il cuore sempre aperto alla speranza.
E tu. Potente intercessore, non abbandonarmi nell' ora dell' amarezza e delle difficoltà; vieni in mio soccorso, come soccorresti le tre fanciulle povere, i marinai nella tempesta, il piccolo Basilio Adeodato che restituisti ai genitori afflitti; alza la tua mano e benedicimi col segno della santa croce; vieni a visitare la mia casa perché vi regni la pace, tranquillità e salute e i miei cari sentano la tua presenza. Ti prego allo stesso modo per tutti coloro che hanno bisogno della tua potente intercessione.
La mia povertà non osa chiederti tanto; ma io mi pongo perciò sotto il tuo compassionevole patrocinio, o San Nicola, sicuro della tua valevole intercessione presso la misericordia di Dio. Parto da te con l' animo sereno e pieno di riconoscenza verso Dio per tanti suoi benefici.
San Nicola benedetto, aiutami a vivere santamente nella pace di Cristo nostro Signore. Amen.
Una splendida preghiera a San Nicola ci ricorda che fa più che portare doni.
PREGHIERA A SAN NICOLA PER I BAMBINI
O buon San Nicola, tu che sei la gioia dei bambini, metti nel mio cuore lo spirito dell’infanzia di cui parla il Vangelo e insegnami a seminare felicità intorno a me. Tu, la cui festa ci prepara al Natale, apri la mia fede al mistero di Dio fatto uomo.
Tu, buon vescovo e pastore, aiutami a trovare il mio posto nella Chiesa e ispira quest’ultima perché sia fedele al Vangelo.
O buon San Nicola, patrono dei bambini, dei marinai e degli indifesi, custodisci chi prega Gesù, tuo e loro Signore, e chi si umilia davanti a te. Portaci tutti pieni di reverenza dal Santo Bambino di Betlemme, presso cui si trovano la vera gioia e la pace.
Amen.
In Avvento
Buon San Nicola
aiutaci a prepararci al miracolo della venuta di Gesù.
Aiutaci a non essere ciechi di fronte ai doni della preparazione.
Aiutaci ad essere sinceri negli auguri che inviamo e riceviamo, con amore e preghiera.
Caro San Nicola, proteggici dallo stress e dalla stanchezza degli acquisti e dalle spese eccessive, ma aiutaci ad essere gentili e generosi con tutti, soprattutto con chi è solo, povero e timoroso.
Possa la nostra celebrazione della tua festa portare altri a vedere il vero significato del donare e ricevere e a guidare tutti i popoli al più grande di tutti i doni, Gesù Cristo, principe della pace e figlio di Maria, Nostro Signore e unico salvatore.
Amen
PERCHÉ SAN NICOLA È IL PATRONO DI BARI?
Qui la leggenda prende il sopravvento sulla storia. Si racconta infatti che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne. Per questi episodi San Nicola è ritenuto un santo benefattore e protettore, specialmente dei bambini.
Chi protegge san Nicola?
È considerato il protettore dei bambini in età scolare e delle “ragazze da marito”, tanto è vero che a Castelvetere in Val Fortore, vicino Benevento, la ragazze che vogliono trovare un fidanzato, nel corso della processione del 6 dicembre, offrono al loro protettore i cosiddetti “pani di san Nicola”.
Che c’entra Babbo Natale con San Nicola?
Il mito di Babbo Natale nasce proprio dalla leggenda di San Nicola: secondo la tradizione, san Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi e – in un’altra occasione salvò tre fanciulli. Per questi fatti venne sempre considerato un “santo”, un benefattore e salvatore di anime.
Perché Babbo Natale si chiama Santa Claus?
Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da san Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l’esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
Chi è davvero Babbo Natale?
La storia vera di Babbo Natale è in realtà presa in gran parte da quella reale (e leggendaria di San Nicola.
Siccome aiutò molte persone fu ben voluto dai suoi concittadini soprattutto durante il suo mandato come vescovo di Myra. Qui vi rimase per quasi 40 anni, e durante questo lungo periodo aiutò molte persone e pare che compì anche molti miracoli.
La Leggenda
Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX,31-33) è quella delle tre giovani poverissime. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta del vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa.
Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, l’anziano uomo dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov’erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
SAN NICOLA E LA LEGGENDA DI BABBO NATALE
San Nicola e la leggenda di Babbo Natale
La storia di san Nicola, il santo più amato dai bambini e di come sia nata la leggenda di Babbo Natale.
Il mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di san Nicola, vissuto nel IV secolo, che si festeggia tradizionalmente il 6 dicembre: secondo la tradizione, san Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi e - in un'altra occasione - salvò tre fanciulli.
Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del santo (6 dicembre). L'usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia (nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige): la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallino fa concorrenza a Babbo Natale. I bambini cattivi se la devono vedere con il suo peloso e demoniaco servitore, mentre il pio uomo lascia doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei più meritevoli.
Una rappresentazione del vescovo San Nicola (Sinter Claes) in una casa 16° secolo, nei pressi della diga di Amsterdam. San Nicola è il santo patrono della capitale olandese. Il mito di babbo Natale nasce dalla leggenda del santo.
TRADIZIONI NATALIZIE.
Nei Paesi protestanti san Nicola perse l'aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus.
I festeggiamenti si spostarono alla festa vicina più importante, Natale. L'omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo. Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cinquanta conquistò anche l'Europa diventando, in Italia, Babbo Natale.
CHI ERA SAN NICOLA?
A differenza di Babbo Natale, però, San Nicola è realmente esistito. Nacque a Patara nel 270 e fu vescovo di Myra, in Licia (odierna Turchia).
È una figura avvolta nel mistero, ma indizi archeologici dicono che è vissuto realmente: il suo nome compare in alcune delle antiche liste dei partecipanti al primo Concilio di Nicea (325), una riunione di tutti i vescovi della Chiesa cristiana per tentare di chiarire le divergenze teologiche sulla natura di Cristo.
La vita di San Nicola: figlio unico di genitori ricchi
In mancanza di notizie storiche certe, i biografi ricostruirono comunque la vita di Nicola condendola con dettagli spesso scopiazzati da altre vite di santi. Figlio unico di ricchi genitori, pare che fin da piccolo avesse manifestato i segni della sua santità: il mercoledì e il venerdì, infatti, poppava una sola volta al giorno, per rispettare l'astinenza prescritta dalla Chiesa cristiana.
Non gli toccò una morte spettacolare, da martire: pare che si spense in pochi giorni, di vecchiaia, tra il 345 e il 352. E come aveva fatto in vita, anche da morto prese le difese della sua comunità, regalando ai fedeli un olio profumato dai poteri miracolosi che sgorgava dalle sue reliquie, conservate nella cattedrale di Myra fino all'XI secolo (e portate via dai baresi nel 1087).
Fin qui, però, la sua fama rimaneva legata solo alla Licia. La svolta si ebbe tra il VII e l'VIII secolo, quando, di fronte alle coste dove sorgeva il santuario, Bizantini e Arabi combatterono per la supremazia sul mare. Arrivò così il salto di status: Nicola diventò il punto di riferimento dei marinai bizantini e il loro protettore, trasformandosi da santo locale a santo internazionale.
Il culto di San Nicola si espanse nel Mediterraneo
Il suo culto si espanse lungo le rotte marittime del Mediterraneo, arrivando a Roma e a Gerusalemme, poi a Costantinopoli, in Russia e nel resto dell'Occidente. Nel IX secolo si diffuse in Germania.
Salvatore di bimbi. Parallelamente si sviluppò una sua biografia definitiva, "arricchita" di nuovi episodi. Uno dei più famosi è la storia delle tre fanciulle, particolarmente diffusa nell'XI-XII secolo: commosso dalla sorte di tre ragazze povere che il padre meditava di far prostituire, per tre notti Nicola gettò loro attraverso la finestra aperta altrettanti sacchi d'oro (poi simboleggiati nell'iconografia con palle d'oro) come dote per farle sposare. Questa storia diede a Nicola la fama di generoso portatore di doni, oltre che patrono delle vergini e garante della fertilità.
Lo speciale rapporto tra San Nicola e i bambini
Il suo rapporto speciale con i bambini nasce da una truce storia medioevale degna delle fiabe dei fratelli Grimm: una notte tre ragazzi chiedono ospitalità in una locanda; l'oste e sua moglie li accolgono volentieri perché hanno finito la carne in dispensa, poi li fanno a pezzi con l'accetta e li mettono in salamoia. Finito il massacro, san Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne. Al rifiuto dell'oste si fa portare in dispensa, dove estrae dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti.
Il racconto circolava prevalentemente nelle scuole ecclesiastiche, dove, il 28 dicembre, si celebrava la Festa degli innocenti. In occasione di questa versione cristianizzata dei Saturnali, la scalmanata festa pagana dell'antica Roma, gli studenti eleggevano il "vescovello", una specie di dio Saturno romano che presiedeva ai festeggiamenti ed elargiva doni.
Dalla fine del XIII secolo, il 6 dicembre diventò il giorno in cui i "vescovi Nicola" salivano sui loro scranni: la tradizione raggiunse il culmine nel XVI secolo (ma in alcuni luoghi persistette fino al XIX). E anche quando la Chiesa, scandalizzata, iniziò a vietare queste carnevalate pagane, Nicola sopravvisse nelle scuole e nelle case grazie ai bambini, che continuarono a festeggiarlo e a ricevere i suoi regali.
Ma il San Nicola di Bari è lo stesso di Venezia?
La storia e la devozione per san Nicola è molto diffusa anche in due città italiane: Bari e Venezia.
Dopo la caduta di Myra in mano musulmana, nel 1087 i baresi fecero una spedizione in quella città. Le reliquie, cioè le ossa, del santo, erano parte del bottino.
Circa 10 anni dopo anche i veneziani puntarono su Myra e recuperarono altre ossa, lasciate dai baresi nella fretta. I veneziani trasportarono quei resti nell'Abbazia di San Nicolò del Lido, vantando pure loro il possesso delle spoglie del santo. Lo dichiararono protettore della flotta della Serenissima. E gli dedicarono molte opere, come il duomo nel "Giardino della Serenissima" (la città di Sacile, in Friuli, di cui è patrono).
Ma il San Nicola di Bari è lo stesso Nicola di Venezia? Nel 1992, con le analisi del Dna, si è stabilito che i resti appartengono alla stessa persona.
Qualche anno fa, in Turchia, alcuni archeologi hanno scoperto una sepoltura che gli studiosi ritengono essere proprio quella di san Nicola. E il mistero, invece di risolversi, sembra addirittura infittirsi.

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